«In via Martinet passano troppi veicoli privi di autorizzazione»

«In via Martinet passano troppi veicoli privi di autorizzazione»
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«Non vorrei che si debba poi correre ai ripari dopo una tragedia, meglio prevenire». Così Claudio Sulas, 52 anni, da 10 parrucchiere in piazza Roncas ad Aosta, si fa portavoce di un problema diffuso tra i residenti ed alcuni commercianti della zona che lamentano una totale mancanza di rispetto delle regole del codice della strada, sia nella Ztl della piazza, sia nella zona pedonale di via Martinet.

«Ci sono diverse famiglie con bimbi piccoli che abitano nella zona - riferisce Claudio Sulas - ma qui in piazza e in via Martinet c'è un continuo passaggio di mezzi pesanti, auto e moto, nonostante non sia consentito. È normale che in una zona pedonale un bambino vada in bicicletta con una certa spensieratezza, ma è successo che alcuni automobilisti che stavano passando in via Martinet abbiano rischiato di investirli, arrabbiandosi pure con i piccoli, che in realtà non stavano facendo nulla di sbagliato».

A differenza del resto del centro storico di Aosta, gli accessi in via Martinet e in via Tourneuve non sono controllati da telecamere e quindi, non essendoci neppure nessuna verifica sul posto sulle effettive autorizzazioni dei veicoli che possono attraversare la zona, è ormai diventata una consuetudine “tagliare” per la via pedonale, sia uscendo da piazza Roncas, sia arrivando da viale Ginevra, contromano, con il rischio di fare uno scontro frontale con chi transita da via Tourneuve. Recentemente il traffico veicolare, su quello che è anche un tratto della via Francigena, è aumentato e spesso, per abbreviare il percorso, pure diversi mezzi pesanti passano abusivamente per via Martinet, danneggiando la strada, che è ormai piena di buche ed avallamenti, costringendo i pedoni a farsi da parte, in certi casi anche ad alzarsi dalle panchine dove erano seduti. «Capita spesso che, oltre a quelli dei residenti - aggiunge Claudio Sulas - ci siano i figli o i nipoti di clienti dei diversi locali della zona che giocano in quella che più volte è stata definita “la piazza dei bambini”. Bisognerebbe essere rilassati, ma invece con tutti i mezzi che vanno avanti ed indietro a velocità sostenuta come si può prendere serenamente un aperitivo?».

L'altro problema è quello legato al parcheggio “selvaggio”, di un’auto in particolare, dotata di contrassegno per l'accompagnamento di disabili. «Questa persona, da anni, arriva con la sua vettura - sostiene Claudio Sulas - e la lascia dove gli viene più comodo, quasi sempre davanti al mio ingresso, rendendo difficile l'accesso alla mia clientela e “nascondendomi” dalla piazza. La macchina resta parcheggiata così tutto il giorno, viene spostata solo la sera e anche lui se ne va passando per via Martinet. Ho chiamato la Polizia Locale, ma gli agenti mi hanno risposto che non posso fare nulla, che lui può parcheggiare come vuole».

Insomma, nonostante gli investimenti per rifare una piazza che fosse adeguata alla città, collegata alla via Francigena, la scelta di affidarsi al senso civico per il rispetto del Codice della strada e del prossimo pare non sortire nessun effetto, se non l'esasperazione di chi abita e lavora in zona, costretto a fare, in una via pedonale, più attenzione di quanto non faccia nel vicino corso Saint-Martin de Corléans. «Non desidero alimentare polemiche - assicura Claudio Sulas - però non si può abbandonare così un pezzo di città, c'è un decoro urbano da tutelare, che almeno si installino le telecamere come in piazza Chanoux e che si crei una zona specifica per il parcheggio dei mezzi dei disabili, così da evitare i continui abusi».

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