In Valle d’Aosta sono stati trenta i tentativi di truffa agli anziani dall’inizio dell’anno

In Valle d’Aosta sono stati trenta i tentativi di truffa agli anziani dall’inizio dell’anno
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Dall’inizio dell’anno sono stati 30 i tentativi di truffa ai danni di anziani segnalati ai Carabinieri in Valle d’Aosta. Insomma, è allarme rosso. Così, ieri, venerdì 24 marzo, sono stati presentati alcuni materiali informativi destinati alle fasce più deboli della popolazione e realizzati dall’Arma in collaborazione con la Regione. Si tratta di un adesivo, che è possibile attaccare sulla porta di casa (recita “Chi abita qui riconosce i truffatori”), nonché di alcuni prospetti - che si possono applicare all’interno dell’abitazione, magari vicino all’ingresso - che riepilogano i consigli antitruffa. Sono realizzati in italiano, francese, patois e in titsch. «La prevenzione è fondamentale - sottolinea il comandante dei Carabinieri di Aosta Giovanni Cuccurullo - perché quando arriviamo al procedimento penale o alla denuncia vuol dire che qualcuno è stato truffato e questo non va bene, perché noi vogliamo tutelare sempre tutti senza lasciare nessuno indietro». La distribuzione avverrà nei luoghi maggiormente frequentati dai destinatari del messaggio, cioè i mercati rionali, le chiese ed altre modalità saranno definite con i Comandanti di stazione dei Carabinieri, da sempre simbolo di prossimità. Il copione dei truffatori è sempre lo stesso: l’anziano riceve una telefonata sul numero fisso e una voce maschile o femminile comunica che un parente ha avuto un incidente, sta per essere arrestato o deve ricevere delle cure in ospedale, bisogna quindi dare urgentemente dei soldi. Se la vittima casca nel tranello, un complice - già appostato nelle vicinanze - si presenta a domicilio per ritirare denaro e gioielli. E’ in quel momento, grazie alla prontezza di chi è in casa, che si possono infrangere i piani dei truffatori. «Molti interrompono la telefonata e chiamano i parenti. - ha precisato il comandante del Reparto operativo e della Compagnia di Aosta Tommaso Gioffreda. - Comunque non bisogna aprire. Una volta che si apre la porta, si subisce passivamente la truffa».

Il comandante Giovanni Cuccurullo Cuccurullo ricorda che né «Le Forze dell’Ordine, né avvocati, né dipendenti di pubblici servizi chiedono soldi», per cui anche solo nel dubbio è bene chiamare il numero d’emergenza 112. L’assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali Carlo Marzi, accompagnato alla presentazione nella caserma dei Carabinieri dalla soprintendente ai Beni culturali Cristina De La Pierre, in rappresentanza dell'Assessorato regionale ai Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali, evidenzia: «Plaudiamo al fatto che questa iniziativa venga proposta dall'Arma dei Carabinieri che da sempre fa della vicinanza al territorio uno delle sue principali caratteristiche».

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