In un Atlante digitale le strutture sottoutilizzate in Valle d’Aosta
L’Atlante digitale del Patrimonio architettonico sottoutilizzato della Valle d’Aosta è stato presentato, in anteprima lunedì scorso, 25 novembre, ad Aosta, nella Sala Cogne della Pépinière des entreprises. Il progetto, realizzato dall’Istituto di Architettura Montana del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, dal GAL Valle d’Aosta, dalla Fondazione Courmayeur Mont Blanc e dal Celva, è promosso nell’ambito del Progetto PNRR Courmayeur Climate Hub. L’incontro è stato l’occasione per presentare i risultati dell’attività di ricerca, avviata in Valle d’Aosta dal 2021, volta ad elaborare una strategia che - a partire da un processo di riqualificazione del patrimonio edilizio montano in stato di sottoutilizzo e abbandono - possa incentivare la creazione di un sistema di servizi e welfare ai fini di una nuova abitabilità del territorio montano. Nell’ambito del progetto è stata effettuata una ricognizione sul territorio regionale per individuare i siti di proprietà pubblica (regionale e comunale) e altri immobili privati ritenuti strategici non utilizzati o abbandonati. Sono state raccolte informazioni necessarie ad una loro schedatura critica, ed è stata realizzata una campagna di documentazione fotografica e di riprese video. L’individuazione e la schedatura dei manufatti è stata realizzata a partire da informazioni di natura pubblica e da un processo partecipativo, con momenti di confronto con le amministrazioni e gli enti territoriali (Regione autonoma Valle d’Aosta, GAL, Celva, Unités des Communes e Comuni), al fine di selezionare in modo condiviso e consapevole le aree da censire. L’Atlante digitale, piattaforma consultabile online in forma interattiva, conta, oggi, una schedatura di 50 manufatti tra edifici industriali dismessi, strutture turistiche abbandonate come ex colonie e alberghi, edifici militari, minerari e industriali, infrastrutture, edifici scolastici ed edifici per servizi. Tra questi, solo per fare due esempi il Lascito Proment a Courmayeur o l’ex Area industriale di Saint-Marcel. E’ da considerarsi un archivio aperto che può essere ulteriormente arricchito grazie a coloro (amministratori, rappresentanti di settore, professionisti e cittadini) che ritengono opportuno segnalare ulteriori aree e manufatti dalle caratteristiche coerenti con lo studio. L’Incontro è stato aperto da Roberto Ruffier di Fondazione Courmayeur Mont Blanc e Roberto Dini dell’Istituto di Architettura Montana del Politecnico di Torino. A seguire, la presentazione dell’Atlante e la navigazione del sito per l’illustrazione delle funzionalità e delle schede è stata a cura di Skye Sturm, borsista di ricerca del Politecnico di Torino, e dei fotografi e video maker Lorenzo Ciarfella e Matteo De Bellis. I lavori hanno offerto un momento di confronto con l’intervento di Viviana Ferrario, professoressa all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, che ha presentato la Ricerca Strutture obsolete nel Sito Dolomiti Unesco. Le conclusioni dell’Incontro, e le anticipazioni sul proseguimento delle attività, sono state a cura di Wanda Chapellu, sindaco del Comune di Verrayes nonché componente del Consiglio di Amministrazione del Celva, e di Marta Anello, coordinatrice del GAL Valle d’Aosta. L’Atlante rientra in una più ampia strategia per una nuova abitabilità dei territori montani: la consapevolezza del patrimonio architettonico esistente è fondamentale per progettare gli scenari futuri dei territori di montagna. L’Atlante digitale è consultabile sul sito della Fondazione Courmayeur Mont Blanc, alla seguente pagina https://atlantidigitali.fondazionecourmayeur.it/atlanti/.