In primavera il via al cantiere di «Casa Zaccheo»

In primavera il via al cantiere di «Casa Zaccheo»
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Dopo anni di attesa, il cantiere della «Casa Zaccheo» partirà. L'associazione L'Albero di Zaccheo, che ha in comodato l'ex colonia di Plan d'Avie, ad Arpuilles, sulla collina di Aosta, ha ottenuto la concessione edilizia e mercoledì scorso, 15 novembre, nel corso di una conferenza stampa ha annunciato che in primavera si aprirà il cantiere per la ristrutturazione degli immobili. La Casa Zaccheo è destinata a diventare una casa per ferie, ma ospiterà anche progetti di affiancamento familiare, rivolti a famiglie in particolare stato di necessità.

«Ora abbiamo bisogno di attirare l'interesse di quante più persone vogliano contribuire a migliorare la qualità della vita dei nostri giovani», dice Michela Colombarini, presidente dell'associazione. «Sono stati 14 anni molto lunghi, perché il progetto architettonico ha richiesto un lavoro lungo e dettagliato», aggiunge. Il progetto è stato curato dall'ingegnere Bruno Hugonin e dall'architetto Sergio Togni. La casa ospiterà circa 50 posti letto, alcuni dedicati a persone con disabilità grave.

«Crediamo che quello che finora è stato il nostro sogno può diventare il sogno di tanti, e siamo certi che arriverà a destinazione», conclude Michela Colombarini. L'Albero di Zaccheo cerca finanziatori, filantropi, giovani e famiglie, ma anche imprese disponibili a «donare» lavoro e tempo per la Casa Zaccheo. In primavera sarà posata la prima pietra, con incisi i nomi dei primi benefattori, e sarà piantato il primo albero.

«È un percorso ricco di entusiasmo, coinvolgente e trascinante. - dice il presidente della Regione, Renzo Testolin - L'Amministrazione regionale deve agevolare questo processo. Il primo passo è stato il comodato, partito nel 2011, tra Regione e associazione. Il comodato mette a disposizione una struttura di proprietà regionale, per valorizzare un bene attraverso associazioni di volontariato».

Per Renzo Testolin, «nel 2011 è stato ben riposto un primo semino, che è stato curato. Ora dobbiamo agevolare i tempi, che qualche volta slittano, adeguando gli aspetti amministrativi alle esigenze dell'associazione».

L'assessora alle Politiche sociali del Comune di Aosta, Clotilde Forcellati, spiega: «Il progetto è interessante e affascinante non solo dal punto di vista architettonico e paesaggistico. È un'opera che ha una valenza soprattutto sociale, con uno spazio di accoglienza delle famiglie».

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