In Consiglio Valle polemica sul prezzo dei tamponi

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Nella seduta del Consiglio Valle di mercoledì scorso, 13 gennaio, si è tornati a parlare dell'emergenza Coronavirus con un'interpellanza in cui il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha voluto approfondire la questione del prezzo dei tamponi.

Il capogruppo Andrea Manfrin ha ricordato che «Come riportato dal sito dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, il costo del tampone per il cittadino è di 85 euro, mentre lo stesso tampone nella regione Lazio costa al cittadino una tariffa concordata di 22 euro, anche in circa 60 strutture private a seguito di un accordo tra Regione e associazioni di categoria. Analogo discorso per i test sierologici: in Valle d’Aosta costano 35 euro, nel Lazio 15 euro. Quali sono i motivi di queste differenze? L’Amministrazione regionale intende calmierare i prezzi dei tamponi?».

L'assessore alla Sanità Roberto Barmasse , ha risposto che «La prima definizione delle tariffe per l'effettuazione di tampone molecolare e test sierologici è avvenuta con deliberazione della Giunta regionale del 24 luglio 2020: le tariffe minime corrispondevano a 35 euro per il sierologico e a 65 euro per il tampone molecolare. L'Azienda Usl, il 9 ottobre, ha ritenuto opportuno ridefinire queste tariffe, incrementando a 85 euro il tampone molecolare per una congrua copertura dei costi correlati. Altrimenti, la quota da distribuire al personale sanitario coinvolto, al netto della tassazione, sarebbe stata troppo bassa per determinare l'adesione del personale stesso. Va precisato che i costi sia del tampone sia del sierologico sono a completo carico del Servizio sanitario regionale se i test sono effettuati a scopi di igiene e sanità pubblica ai sensi delle norme anti Covid. Sono quindi gratuiti per screening, attività diagnostica, entrata nel territorio nazionale. Insomma, sono marginali le casistiche a pagamento».

Andrea Manfrin ha replicato: «Non capisco la motivazione dell'aumento dei tamponi. La distinzione tra effettuazione a titolo gratuito o a pagamento è presente anche nel Lazio. Evidente che le categorie soggette a screening non debbano pagare; non è giusto che in Valle d'Aosta ci siano dei prezzi così altri rispetto ad altre Regioni. Chiedo di approfondire la questione ed eliminare questa incongruenza».

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