In Cattedrale la quarta stazione quaresimale animata dalla comunità parrocchiale di Maria Immacolata
Mercoledì scorso, 30 marzo, si è svolta in Cattedrale la quarta stazione quaresimale animata dalla comunità parrocchiale di Maria Immacolata. La Messa è stata presieduta dal Vicario generale don Fabio Bredy, che ha introdotto i numerosi fedeli alla celebrazione dicendo: «Un saluto speciale dal nostro Vescovo che oggi è impegnato a Roma con la CEI. E’ in comunione con noi in questa nuova tappa del nostro cammino quaresimale, nel camminare quest’anno solo simbolico per la nostra città, arrivato alla parrocchia di Maria Immacolata, ed è questa comunità che ci aiuta nell’animazione liturgica. Come al solito, dopo la Messa, seguirà l’adorazione eucaristica con la possibilità di celebrare il Sacramento della Riconciliazione e di offrire qualcosa dei nostri risparmi per il Madagascar e per l’Ucraina, attraverso i cestini che si trovano in fondo alla chiesa e nella porta laterale». Nell’omelia il Vicario generale ha commentato la prima lettura tratta dal libro del profeta Michea dicendo: «Se sono caduta mi rialzerò, se siedo nelle tenebre il Signore sarà la mia luce. Penso che questo versetto possa fare da cornice alla nostra meditazione, che ha come centro la bellissima pagina evangelica del cieco nato. Gesù passando lo vede, si accorge di lui, della sua sofferenza e della sua difficoltà nel non avere nessuno che lo aiuti ad andare verso la piscina. E poi è bellissimo anche che il Signore Gesù dopo aver fatto questo gesto di cura - ha proseguito don Fabio Bredy - chiede il contributo all’uomo dicendogli di andare a lavarsi nella piscina. Nell’ultima parte del Vangelo il cieco è illuminato e scopre la fede, che è la luce più grande. Se noi prendiamo sul serio la parola di Dio, se facciamo in modo che diventi un dialogo, il Signore ci fa sempre fare un passo più avanti. Se abbiamo l’accortezza di essere fedeli ai nostri appuntamenti con la parola di Dio, il Signore proprio in quel momento si fa scoprire, si rivela come la luce del mondo. E allora ritorniamo - ha concluso il Vicario generale - alla prima lettura che ci dice alla fine di questa pagina del Vangelo di san Giovanni di aprirci alla speranza. Nessuna tenebra è più oscura, nessuna caduta è rovinosa e definitiva, perché il Signore è la nostra luce e salvezza». Nella preghiera dei fedeli le intenzioni sono state per la Chiesa, i governanti, i malati e i sofferenti, per la fine della guerra, per le comunità parrocchiali che si preparano alla celebrazione della Pasqua.