In arena il primo allenatore di Federico Pellegrino “Se sono qui con Tiky è merito di Lorenzo Rosset”
Italo Arlian è conosciuto nel mondo dello sci nordico per essere stato per quasi 30 anni allenatore dello Sci Club Saint-Barthélemy nonché “scopritore” del fuoriclasse di Nus Federico Pellegrino. A 57 anni, per la prima volta accompagnerà alla Regionale una sua bovina: Tiky, qualificatasi il lunedì di Pasquetta a Quart con il terzo posto in seconda categoria. «Sono passati esattamente 60 anni da quando, nel 1964, Rigotta di mio papà Giocondo si è classificata seconda in terza categoria alla Croix-Noire. - ricorda - Papà è mancato nel 1997 e per me è significativo tornare lì a 6 decenni di distanza». I genitori Giocondo e Lucina Chapellu avevano le mucche ma Giocondo era anche di professione losista. E la stessa via è stata seguita da Italo. «L’ultima volta che ho portato a combattere le mucche di famiglia era il 1988. - continua - Poi le abbiamo messe via: i miei genitori iniziavano a diventare anziani e io, sulle orme di mio papà, ho cominciato la professione di losista. Però la passione c’è sempre stata, il legame con il mondo delle reines l’ho avuto fin da bambino e non è mai passato».
Tutto è (ri)cominciato con una vitella regalata. «Mio figlio Matteo da bambino andava matto per le mucche. - dice ancora Italo Arlian - Ho chiesto al mio carissimo amico Lorenzo Rosset, il proprietario della regina regionale di terza categoria Farchetta, di vendermi un manzo e lui mi ha risposto che avrebbe regalato a Matteo la prima vitella che fosse nata. Quella vitella si chiamava Vipère ed è stata reina delle manze di 4 anni a Nus. Poi, però, purtroppo, non rimaneva gravida e così ho dovuto metterla via. Ero un po’ giù di morale. Poi è arrivata una telefonata dal mio amico Michel Charbonnier della società Tsantì che mi ha proposto di comprare un manzo: detto, fatto! Sono passati 4 anni ed eccomi qualificato alla Regionale. In primavera Tiky è andata oltre le mie migliori aspettative. Poi ha trascorso l’estate in alpeggio a Saint-Barthélemy dai Balicco insieme a quelle di Lorenzo Rosset, dove il pastore Andrea Toma le ha accudite in modo eccezionale». «Speranze per la finale? Penso che tutti quelli che portano una bovina abbiano speranza. - confida Italo Arlian - D’altra parte sognare in piccolo o in grande ha lo stesso costo... Ma so benissimo che alla Regionale sono tutte bovine preparatissime. Lei è in forma, spero faccia bella figura... e se va avanti sarò ancora più contento! Però il merito se dopo mezzo secolo ho coronato questo sogno è del mio grandissimo amico Lorenzo Rosset. E’ lui che mi tiene Tiky nella sua stalla, senza di lui non avrei potuto arrivare fin qui».