Imprese, nel terzo trimestre del 2022 la Valle d'Aosta è la regione italiana con il più alto tasso di crescita

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Nel terzo trimestre del 2022, la Valle d'Aosta è la regione italiana con il più alto tasso di crescita. Lo confermano i dati raccolti dalla Chambre Valdôtaine, la Camera di commercio valdostana. Il tasso di crescita nel terzo trimestre dell'anno si attesta sul 0,46 per cento, il doppio rispetto alla media nazionale, ferma al 0,22 per cento, e superiore al valore registrato nel secondo trimestre, che era del 0,36 per cento. In aumento anche il numero delle imprese registrate nella regione alpina negli ultimi mesi. Al 30 settembre, sono 12.350, vale a dire 55 in più (più 0,4 per cento) rispetto al secondo trimestre e 64 in più (più 0,5 per cento) rispetto al terzo trimestre del 2021. In aumento, rispetto al secondo trimestre dell'anno, anche il numero delle nuove imprese iscritte (134 contro 107), calano invece le cancellazioni non d'ufficio (56 contro 73).

La crescita riguarda praticamente tutti i settori: il commercio vede aumentare il numero di imprese di 9 unità, costruzioni e turismo di 8 unità, agricoltura e industria di 5 unità. Per quanto riguarda il comparto artigianale, il terzo trimestre registra uno stock di 3.638 imprese, con un aumento dello 0,7 per cento (più 24 imprese) rispetto al trimestre precedente, così come anche rispetto allo stesso periodo del 2021 (più 0,5 per cento e più 19 imprese). A caratterizzare l'andamento del comparto è ancora una volta il settore edile che registra un più 1,2 per cento (più 21 imprese) rispetto ai 3 mesi precedenti. I dati riguardanti la natura giuridica delle imprese attestano una crescita delle società di capitale (più 0,8 per cento) così come delle imprese individuali (più 0,5 per cento). Resta invariato il numero delle società di persone.

«I dati del terzo trimestre ci parlano di una crescita del comparto imprenditoriale valdostano - commenta il presidente della Chambre Valdôtaine, Roberto Sapia - con un aumento delle iscrizioni ed un calo delle cancellazioni. Si tratta di numeri che confermano una vivacità del comparto ma che non devono fare calare l'attenzione». Per Roberto Sapia «a preoccupare infatti sono soprattutto il persistere della dinamica dei prezzi dell'energia, delle materie prime e dell'inflazione, che non fa che aumentare l'insicurezza che ormai da mesi caratterizza il comparto economico, e le possibili ripercussioni che questi fattori potrebbero avere sui consumi». E aggiunge: «I dati ci dicono che fino ad ora le nostre imprese hanno tenuto, ma fino a quando potranno reggere a questa volatilità dei prezzi? Per questa ragione ritengo di fondamentale importanza mettere in atto tutte le misure possibili per consentire alle nostre aziende di consolidare la propria situazione ed investire per la propria crescita».

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