Impresario condannato in Appello per l’operaio precipitato nell’orrido

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I giudici della Corte d’Appello di Torino hanno condannato lunedì scorso, 11 novembre, a un anno di reclusione (pena sospesa) Angelo Camputaro Lavorgna, 63 anni, di Saint-Vincent, accusato di omicidio colposo in qualità di datore di lavoro Giuseppe Dagostino, l'operaio che morì il 12 febbraio 2021, a 43 anni, precipitando nell'orrido di Pré-Saint-Didier. In primo grado, nel novembre del 2022, il giudice dell’udienza preliminare di Aosta Giuseppe Colazingari lo aveva assolto con la formula più ampia: «Perché il fatto non sussiste». A impugnare la sentenza, ora riformata dai giudici d’Appello, era stato il pubblico ministero Francesco Pizzato. Il difensore dell'imputato, Corrado Bellora, ha già annunciato ricorso per Cassazione. Giuseppe Dagostino era originario di Catanzaro e residente ad Aosta: cadde per oltre 160 metri dopo essere scivolato nelle vicinanze del cantiere dove stava lavorando, accanto alla strada regionale.

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