Impossibile chiudere meglio di così una carriera: Charlotte Bonin medaglia d’argento alle Paralimpiadi
Una medaglia d’argento che ha le fattezze della classica “ciliegina sulla torta”, arrivata al termine di una carriera di altissimo profilo. Non nasconde la sua gioia Charlotte Bonin, che mercoledì scorso 1° settembre è atterrata a Fiumicino e giovedì 2 è rientrata nella sua casa di Quart al termine di un’avventura a cinque cerchi che - francamente - non poteva essere migliore.
La portacolori delle Fiamme Azzurre, al debutto paralimpico come guida di Anna Barbaro, ha conquistato la medaglia d’argento nel paratriathlon Ptvi, categoria dedicata agli ipovedenti. E’ successo nella notte tra venerdì e sabato scorsi, 27 e 28 agosto, al termine di una giornata di vigilia resa ancora più faticosa da un problema legato alla qualità dell’acqua della piscina che ha ospitato la prima frazione della gara. Un problema risoltosi qualche ora prima del via e che per fortuna non ha disturbato più di tanto le atlete azzurre, scese in gara con la voglia di salire sul podio.
Anna Barbaro, guidata magistralmente da Charlotte Bonin, faceva siglare il terzo parziale nella frazione di nuoto e usciva dalla prima transizione alle spalle della spagnola Susana Rodriguez e della canadese Jessica Tuomela, a 26 secondi dalla testa della gara. L’atleta iberica, guidata da Sara Loehr, prendeva saldamente il comando mentre si accendeva la sfida tra le azzurre e le avversarie canadesi: 9 secondi dopo il primo dei 4 giri della frazione ciclistica, 17 dopo il secondo, 21 dopo il terzo, 16 all’ingresso nell’ultima zona cambio. Nella frazione di corsa Rodriguez-Loher partivano di gran carriera e si involano verso il successo, mentre Barbaro-Bonin - autrici di un’eccellente transizione - e Tuomela-Hogan lottavano per la piazza d’onore. Il duello, però, finiva in fretta, vista la superiorità delle azzurre, che dopo un quarto della frazione di corsa si sbarazzano delle rivali canadesi e si piazzano al secondo posto virtuale alle spalle delle inarrivabili spagnole. Con il passare dei chilometri la medaglia diventava sempre più concreta: successo alle spagnole Susana Rodriguez e Sara Loehr in 1h07’15, secondo posto per le azzurre in 1h11’11” con terze in 1h11’45” le francesi Annouck Curzillat e Celine Bousrez.
“Un lavoro partito da lontano”
Charlotte Bonin, al ritorno a casa, ha voluto ringraziare tutti quelli che le sono stati vicino nell’ultimo periodo, decisamente impegnativo dal punto di vista agonistico. “Abbiamo lavorato davvero tantissimo, anche con il sostegno delle persone care che ci hanno seguite da lontano. Dopo due partecipazioni olimpiche è arrivata la medaglia paralimpica che chiude il mio percorso da atleta agonista. Anna mi ha permesso di salire sul podio ai Giochi Paralimpici, non potrei concludere la mia carriera in maniera più felice”.
E’ una Charlotte Bonin raggiante quella che al telefono spiega come “Al villaggio olimpico il tempo sia volato. Abbiamo vissuto un sogno fantastico, culminato con una medaglia che rende il mio finale di carriera decisamente speciale. A novembre, con tutta probabilità, io e Anna Barbaro andremo ai Mondiali ad Abu Dhabi, ma sarà solo la passerella finale per la nostra coppia. Il nostro obiettivo erano i Giochi”. Con Anna Barbaro, però, non c’è stata solo una collaborazione di tipo sportivo: dal 2017 ad oggi Charlotte Bonin e Anna Barbaro hanno stretto una forte amicizia. Non per niente Charlotte sarà la testimone di nozze di Anna a fine settembre in Calabria.