Impianti a fune, «Meglio una sola società»

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«L'opzione che appare la migliore ai fini della razionalizzazione del settore è la costituzione di una unica società mediante la fusione delle attuali 6 società, la cui attività operativa sarà organizzata in 2 distinti divisioni tra impianti di piccole e di grandi dimensioni, al fine di differenziare l'offerta e la politica commerciale sulla base del target di clientela, di prodotto, ed altri riferimenti».

E' quanto si legge nello studio di fattibilità sulla riorganizzazione delle società degli impianti a fune in Valle d'Aosta commissionata da Finaosta - la finanziaria regionale - alla società di consulenza Deloitte.

Lo studio segue la delibera di Giunta regionale del 2021 che evidenziava la necessità in Valle d'Aosta di una razionalizzazione del settore. Ad oggi sono attive le società Funivie Piccolo San Bernardo spa (partecipata al 69 per cento da Finaosta), Cervino spa (86 per cento), Pila spa (85 per cento), Monterosa spa (95 per cento), Courmayeur Mont Blanc funivie (92 per cento) e Funivie Monte Bianco spa (50 per cento).

Secondo Deloitte la loro fusione permetterebbe «una unicità di intenti, di governo degli indirizzi della società ed una unità del soggetto nel presentarsi al sistema; un maggiore coordinamento e l’accentramento del sistema decisionale con la possibilità di allocare in maniera più efficiente le risorse disponibili; un controllo univoco dei servizi e dei prodotti, una migliore capacità di adattamento alle richieste esterne e all’evoluzione della domanda, nonché l’unicità della gestione dell’offerta (in termini di pluralità e varietà) e un maggiore sfruttamento delle economie di scala; la massimizzazione della politica commerciale e di marketing, nonché un indirizzo univoco ma customizzato per sfruttare le potenzialità di ciascun comprensorio, anche al fine di eliminare la concorrenza fra i comprensori, attraverso un’offerta differenziata e dinamica, come ad esempio lo sviluppo dell’attività ludica sulla neve e del ciclismo per i comprensori che attualmente non riescono ad essere profittevoli con il mero sfruttamento degli impianti a fune; di gestire al meglio il cambiamento e la diversificazione dell’offerta, anche in considerazione del cambiamento climatico».

Inoltre «la costituzione di un’unica società che si occupi della gestione anche dello Skyway Monte Bianco consentirebbe di: beneficiare del flusso turistico proveniente dagli altri comprensori grazie ad un attività promozionale volta alla valorizzazione dell’intero territorio regionale; integrare la propria offerta commerciale sviluppando ulteriormente la stagione estiva sfruttando i picchi di attività di Skyway Monte Bianco; incrementare le possibilità di ottenere l’aggiudicazione della concessione dello Skyway nel 2046 presentandosi come un’unica entità che si occupa della gestione dei principali comprensori della Valle d’Aosta».

Ci sono anche la «garanzia di tutela dei piccoli comprensori», con la «possibilità di sviluppo del territorio circostante», nonché una «attenzione alla protezione per l'indotto di tali aree locali», tra i punti a favore della fusione delle società di impianti a fune nello studio di fattibilità commissionato da Finaosta a Deloitte.

Gli altri possibili elementi positivi vanno dalla gestione univoca delle risorse finanziarie ai flussi di cassa maggiormente stabili («grazie ad una continuità del turismo fra estate ed inverno e al supporto reciproco tra i comprensori»), con la possibilità di una strategia unica e coordinata su più fronti.

Ci sarebbero poi una «unicità di intenti in termini di strategia per la valorizzazione del territorio» e una «gestione più efficiente dell'occupazione del personale e delle risorse». La fusione inoltre permetterebbe di avere un «interlocutore unico nei confronti dei principali stakeholders», porterebbe «maggior interesse per il possibile ingresso nel capitale di investitori privati», ma anche «potenziali saving derivanti dall'integrazione», il tutto con una «operazione fiscalmente neutrale».

Tra gli eventuali elementi negativi, il rischio di «possibili censure su affidamento diretto del servizio a società miste da parte della Corte dei Conti, con particolare riferimento alla configurazione, che prevede il mantenimento della gestione separata per Skyway Monte Bianco».

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