“Il vino nuoce alla salute? Una semplificazione fuorviante”

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«L’avviso sui pericoli per la salute sulle etichette di vino, birra e liquori, recentemente approvato in Irlanda, dopo il silenzio assenso dell’Unione europea (che apre la strada alla libertà di decisione per i singoli Stati membri) rappresenta una semplificazione fuorviante per il consumatore ed è profondo motivo di preoccupazione anche da parte delle Città del Vino della Valle d’Aosta per le possibili ricadute sul sistema vinicolo regionale». Lo scrive in una nota il coordinatore regionale delle Città del Vino Stefano Carletto.

«Premesso che la salute va sempre tutelata, diciamo seriamente che non siamo d’accordo ad opere di demonizzazione ma che invece è necessario proseguire nella strada dell’educazione al consumo consapevole, in linea con quanto perseguito dall’Associazione Nazionale Città del Vino sin dalla sua nascita nel 1987. - prosegue Stefano Carletto - Dopo l’emergenza pandemica e i rincari delle materie prime che hanno messo in ginocchio molti comparti dell’agroalimentare italiano, si rischia ora di penalizzare ancora di più un settore importante per l’economia nazionale e valdostana. Ogni azione che viene messa in campo deve garantire i nostri piccoli produttori a cui va quindi tutelato l’export e, per questo motivo, il Presidente nazionale delle 500 Città del Vino Angelo Radica ha richiamato il Governo affinché intervenga in sede comunitaria al fine di fare chiarezza per la tutela di un comparto che rappresenta il Made in Italy nel mondo e, soprattutto, difenda un prodotto come il vino al centro della dieta mediterranea e che di fatto rappresenta il frutto finale di un lavoro che nei secoli ha plasmato interi territori, spesso eroici, come quelli della più piccola regione d’Italia».

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