Il vescovo Franco Lovignana si rivolge ai parroci della Diocesi «Siate responsabili, vaccinatevi»

Il vescovo Franco Lovignana si rivolge ai parroci della Diocesi «Siate responsabili, vaccinatevi»
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È appena il caso di ricordare che per tutti gli operatori pastorali, in primis i sacerdoti, la vaccinazione è espressione di senso di responsabilità verso se stessi e verso le persone che continuamente contattano per il loro servizio». Lo scrive il vescovo di Aosta, monsignor Franco Lovignana, in una lettera alle parrocchie e ai fedeli che recepisce le raccomandazioni per le celebrazioni liturgiche e le attività pastorali della Conferenza episcopale italiana. Franco Lovignana aggiunge che Papa Francesco «ha affermato che è importante 'proseguire lo sforzo per immunizzare quanto più possibile la popolazione. Ciò richiede un molteplice impegno. Anzitutto a livello personale. Tutti abbiamo la responsabilità di aver cura di noi stessi e della nostra salute, il che si traduce anche nel rispetto per la salute di chi ci è vicino. La cura della salute rappresenta un obbligo morale. I vaccini non sono strumenti magici di guarigione, ma rappresentano certamente, in aggiunta alle cure che vanno sviluppate, la soluzione più ragionevole per la prevenzione della malattia».

Le indicazioni per le celebrazioni

Le linee guida della Cei, recepite anche in Valle d'Aosta, indicano che «per quanto riguarda le celebrazioni» non è richiesto il Green pass, «ma continuiamo ad attenerci alla circolare del maggio 2020 che recepiva integralmente, adattandolo alla nostra realtà locale, il protocollo predisposto dalla Cei e approvato dal governo italiano» scrive Franco Lovignana.

«Raccomando a tutti i parroci - aggiunge il Vescovo - di rispettare accuratamente quanto previsto, in particolar modo» le distanze, l'uso del gel igienizzante, l'igienizzazione di tutte le superfici. Sulle mascherine, «il protocollo non specifica la tipologia, se chirurgica o Ffp2, certamente quest'ultima ha un elevato potere filtrante e viene raccomandata».

Poi «proseguiamo per quanto possibile gli incontri in presenza» per le altre attività pastorali, «valutando con grande prudenza di mettere in atto le condizioni necessarie per garantire la sicurezza di tutti i partecipanti» con «spazi ampi, aerati e igienizzati, distanziamento, igienizzazione delle mani, uso delle mascherine, possibilmente Ffp2».

“Spero sia ripreso il catechismo”

Per il catechismo, «che spero tutte le parrocchie abbiano ripreso, la nota Cei chiede ai bambini e ai ragazzi sottoposti a 'sorveglianza con testing' di non partecipare al catechismo fino all'esito negativo del secondo test da effettuarsi cinque giorni dopo il primo» precisa la nota. Che aggiunge: «Si valuti con grande prudenza l'opportunità di svolgere momenti conviviali legati agli incontri e alle attività pastorali». Per questi momenti è richiesto il Green pass rafforzato. Per «sacerdoti, diaconi, catechisti, animatori ed educatori è vivamente raccomandato l'uso della mascherina Ffp2».

“State vicini ai fedeli”

In questo momento di grande difficoltà per la pandemia, Franco Lovignana chiede «Ai parroci e a tutti i sacerdoti di stare vicini ai fedeli loro affidati, innanzitutto con la preghiera e poi cercando ogni forma possibile per mantenere una relazione di prossimità, di ascolto e di accompagnamento personali. Testimoniamo la speranza cristiana nella vita al di là della morte con una attenzione particolare alle famiglie che vivono il lutto: consideriamo il funerale come un momento che richiede da parte nostra un supplemento di umanità e di zelo apostolico per l'annuncio del Vangelo».

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