Il trenino torna all’asta: l’offerta base è di 100mila euro
La Regione sta provando di nuovo a vendere il materiale rotabile dell’ex tramvia Pila-Cogne. Dopo un primo tentativo nell’aprile del 2020 andato deserto - con base d’asta a 630mila euro - nei giorni scorsi l’Amministrazione regionale ha rimesso sul mercato il famoso trenino a un costo decisamente minore, appena 100mila euro. Un’offerta che, come si legge nella determina dirigenziale, è legata alla valutazione “Che, a fronte dell’esito della suddetta procedura e del mancato interesse per il riutilizzo del materiale ai fini trasportistici, il prezzo da porre a base d’asta debba essere significativamente ridotto, tenendo conto di una prospettiva di demolizione e recupero del materiale, avente un peso complessivo di circa sessantacinque tonnellate, e degli oneri di smontaggio e trasporto”.
E’ l’ennesima batosta di una vicenda che, dagli anni Ottanta a oggi, è costata alle casse regionale circa trenta milioni di euro: una volta recuperata la galleria delle miniere il materiale non idoneo e problemi progettuali hanno decretato il collegamento inutilizzabile. La Corte di Conti stabilì su quella vicenda un danno erariale di sei milioni di euro, posti tutti a carico del progettista. Nel 2012 la Giunta regionale dichiarò l’inservibilità ai fini di trasporto pubblico, inserendo i beni nel piano di alienazioni.