Il traforo fantasma di Menouve

Il traforo fantasma di Menouve
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Partenza: Etroubles m 1270 m

Arrivo: imbocco traforo del Menouve, 2350 m

Dislivello: 1080 m

Lunghezza: 15 km circa

Discesa: per lo stesso itinerario della salita

Tipo bicicletta: mountain bike, cicloturismo

Difficoltà: MC, per cicloescursionisti con media capacità tecnica

Carta dei sentieri 1:25000 n. 5 Gran San Bernardo Valle di Ollomont, L’Escursionista editore

Il tracciato per raggiungere i resti di questo dimenticato luogo della storia inizia da Etroubles, nel cui centro storico si possono ammirare sculture di artisti contemporanei.

Dal capoluogo si prosegue sulla S.S. 27 per circa 1 km verso Saint-Oyen, fino a imboccare a destra il bivio per Prailles. Si continua sulla strada comunale fino al villaggio di Prailles dessus (1.629 metri di quota), dove la carrozzabile termina.

Si prosegue sulla strada sterrata interpoderale incontrando cartelli della segnaletica regionale per il Col Menouve e qualche raro cartello artigianale per il tunnel.

La sterrata ha un fondo abbastanza uniforme e si alza descrivendo alcuni tornanti. Al bivio a destra che porta verso l’alpeggio Arous, inizio del sentiero per il bivacco Molline, si prosegue diritto.

Dopo circa 3 km, superati alcuni tornanti, s’incontra un ruscello che attraversa la strada. Guardando a destra si scorge l’imboccatura a volta del traforo che si raggiunge rapidamente a piedi. L’opera risale al 1856-57 quando il Regno di Sardegna e la Confederazione Elvetica si erano accordati per un collegamento che aveva avuto tra i sostenitori l’abbé Georges Carrel e il deputato Laurent Martinet. Il progetto era ambizioso: il tunnel doveva essere lungo 2.331 metri, largo 6 e alto 5,20.

I lavori furono effettuati da venti operai, durante i mesi più rigidi dell'anno e si interruppero dopo appena nove mesi per i costi eccessivi dell'opera, all'incirca 10 franchi al metro cubo. Furono scavati una settantina di metri di galleria sul versante valdostano e circa la metà su quello svizzero. Sul lato valdostano oggi restano la collinetta artificiale dei materiali di scavo e l'imboccatura a volta del traforo, mentre la galleria è murata per impedire l’accesso al tunnel per il pericolo di crolli. Per godere appieno dell’aspetto paesaggistico dell’itinerario è consigliato proseguire sino al termine della poderale, all’alpeggio Tsa Nouva - 2.426 metri - dal quale lo sguardo abbraccia l’intero vallone del Menouve e si spinge fino alle cime che circondano la conca di Aosta. Lasciando la bici all’alpeggio in mezz’ora si può raggiungere a piedi il Col Menouve con vista su Vallese e ospizio del Gran San Bernardo.

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