Il Tour de France per la prima volta parte dall'Italia senza passare in Valle

Il Tour de France per la prima volta parte dall'Italia senza passare in Valle
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La 3 giorni di presentazioni in 3 giornate alla vigilia di Natale a Firenze, Bologna e Torino di Christian Prudhomme, direttore generale dell'ASO che organizza la corsa, ha ufficializzato che il Tour de France partirà nel 2024 dall’Italia. Saranno 635 chilometri in 3 tappe, le prime 2 molto impegnative sulle salite della Nove Colli in Romagna e con la doppia salita di San Luca a Bologna e la terza affascinante tra le bellezze ed i mille colori di Langhe e Monferrato. Sabato 29 giugno si ricorderà Gino Bartali nella Firenze-Rimini, domenica 30 giugno sarà l'omaggio a Marco Pantani nella Cesenatico-Bologna e lunedì 1° luglio è prevista la Piacenza-Torino per fughe o velocisti sotto la Mole. Nulla c'è ancora di ufficiale per la quarta tappa che dovrebbe partire da Pinerolo per raggiungere la Francia - transitando da Sestriere, Monginevro o Colle dell'Agnello abbinato all'Izoard - con arrivo a Gap o Briançon, il cui percorso verrà rivelato quando arriveranno le garanzie finanziarie, ancora da definire, con la sede francese, considerato che per una tappa di montagna si devono sborsare all’ASO da 350 a 400 mila euro, secondo le difficoltà.

Quella del 2024 sarà un’edizione particolare perché vista la vicinanza con le Olimpiadi di Parigi si arriverà a Nizza sulla Promenade des Anglais e non, come tradizione vuole, sui Champs Elysées. La Valle d'Aosta non sarà attraversata dal percorso ed è rimasta fuori da questo progetto che ha avuto come regista Davide Cassani e che comporterà per le 3 regioni interessate (Toscana, Emilia Romagna e Piemonte) una spesa complessiva per ospitare il Grand Depart di 6 milioni e 500 mila euro. Si può scrivere di un’occasione persa ma non è certo facile per la nostra regione reperire delle risorse così importanti, inoltre la concorrenza è enorme se si pensa che sono centinaia i dossier di candidatura già presentati per i prossimi 7 anni, cioè fino al 2030, per quello che è ritenuto il terzo più grande appuntamento sportivo dopo le Olimpiadi e i Mondiali di calcio. In questa direzione ci avevano provato per anni, dal 1994 al 1998, a Arvier con l'assegnazione annuale di un lingotto d'oro per celebrare l'impresa più bella del Tour per il “Prix Maurice Garin” a ricordo del primo vincitore della "grande boucle" nel 1903 e poi i contatti sono proseguiti con i vari assessori regionali al Turismo, da Gino Agnesod a Laurent Vierin, ed ora si sta muovendo anche Jean Pierre Guichardaz dopo il successo del Giro d’Italia 2022 a Cogne.

Il Tour de France è partito 26 volte dall'estero (per il futuro è già pronto ad investire Israele dopo il via del Giro 2018) ma mai dall'Italia. Ad Aosta il Tour è arrivato 2 volte nel 1949 e nel 1959 e manca quindi in Valle come arrivo di tappa da 64 anni: storica fu quella di martedì 19 luglio 1949 con la vittoria di Fausto Coppi nella Briançon-Aosta di 257 chilometri con il campionissimo che, dopo la fuga in discesa dal Piccolo San Bernardo, al traguardo di corso Battaglione Aosta (praticamente davanti al Cral Cogne) staccò di 4'55" Gino Bartali e di 10 minuti il francese Jean Robic, vincitore del primo Tour del dopoguerra nel 1947, con l'airone di Castellania che strappò a Bartali la maglia gialla conquistata dal toscano il giorno prima a Briançon ai danni di Fiorenzo Magni e andare a conquistare il primo dei suoi 2 Tour, poi arrivò quello del 1952. Dopo che la giornata di martedì 20 venne dedicata al riposo - trascorso dai corridori al Grand Hotel Billia di Saint-Vincent - mercoledì 21 il Tour partì nuovamente da Aosta in direzione Losanna, passando dal colle del Gran San Bernardo.

Martedì 14 luglio 1959, 10 anni dopo, il romagnolo Ercole Baldini, scomparso recentemente, con la maglia di campione del mondo, ottenuta l'anno prima a Reims, vinse allo Stadio Mario Puchoz - dopo avere affrontato l’Iseran e il Piccolo San Bernardo - la tappa dal Col du Lautaret ad Aosta di 243 chilometri davanti al lussemburghese Charly Gaul, con in maglia gialla ripartito il giorno dopo dal Casino di Saint-Vincent verso Annecy il grande "camoscio in bicicletta", lo spagnolo Ferdinando Bahamontes, primo di quella 46esima edizione a Parigi. Ad Aosta insomma hanno vinto 2 italiani campioni del mondo, non basta aspettare, per riavere la corsa francese bisogna crederci, programmare ed investire.

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