Il Taser in dotazione alle Forze dell’Ordine valdostane
Anche le Forze dell'Ordine della Valle d’Aosta presto potranno avere a disposizione il Taser, dispositivo noto pure come “pistola elettrica” o “storditore elettrico”. L’arma, dato che di un arma si tratta seppur catalogata come “non letale”, è il modello X2, spara 2 elettrodi posti su altrettanti dardi collegati da fili elettrici alla pistola, funziona con un sistema di mira a doppio laser e può essere operativa nel raggio dai 3 ai 7 metri di distanza. Nel caricatore vi sono i dardi che una volta giunti a segno rilasciano una scarica elettrica in “intensità regolare” - ad alto voltaggio (50.000 volt) e a basso amperaggio (6 milliampere) - della durata di 5 secondi proveniente da una normale batteria a 7,2 volt. Il tutto per impedire il movimento della persona colpita facendone contrarre i muscoli. Insomma, un valido aiuto per gli uomini in divisa costretti molte volte a un corpo a corpo - con tutto ciò che ne consegue - con delinquenti che cercano di reagire al fine di sottrarsi all’arresto. A breve il Taser sarà messo a disposizione di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia. «Si tratta adesso di formare agenti e militari all’uso di questa arma: - afferma il questore di Aosta Ivo Morelli - 10 sono già stati abilitati oltre a ulteriori 10 che presto opereranno sulle pattuglie». In Italia saranno introdotti gradualmente 4.482 Taser dopo un iter molto controverso in Parlamento. Come mai questa avversione? «Non si osteggiava il Taser in quanto tale, anche perché è già impiegato in molti Stati europei. - precisa il questore Ivo Morelli - Più semplicemente era da delineare con precisione quali fossero le metodologie con cui utilizzare questo dispositivo, quali gli accorgimenti, anche sanitari, per soccorrere la persona colpita da tale arma». Prima dell’uso vero e proprio, il Taser puntato incute già timore, in quanto il rumore che sprigiona la carica voltaica - simile ad una scarica di mitraglietta - ha un sicuro effetto deterrente sul malintenzionato di turno. Per poter premere il grilletto, però, la procedura prevede che l’agente chieda il permesso in Questura. Avuta l’autorizzazione, verrà allertato il 118 in modo che possa eventualmente soccorerre la persona che ha ricevuto la scarica elettrica. Insomma, un passo avanti per l’incolumità dei garanti dell’ordine pubblico in una fase storica in cui operare sulla strada comporta rischi sempre più gravi. Conclude il questore Ivo Morelli: «Il Taser si pone in una posizione intermedia rispetto alle armi tradizionali, visto che consente all'operatore di graduare l’intervento in ragione dell’entità dell’emergenza, oltretutto evitando che vengano colpite da proiettili vaganti persone estranee casualmente presenti in prossimità dell’operazione». L'arma, inventata da Jack Cover nel 1969, soltanto nel 1998 fu progettata per immobilizzare totalmente una persona e le prime ad averla avuta in dotazione sono state le Forze di Polizia degli Stati Uniti.