Il Tar annulla la nomina di Fortuna a procuratore generale di Bologna
La delibera con cui il Consiglio superiore della magistratura ha nominato nel maggio dello scorso anno Paolo Fortuna, ex procuratore capo di Aosta, a procuratore generale di Bologna, è stata annullata dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso di Lucia Musti, già procuratore generale facente funzioni e attualmente reggente della Procura di Gela. Lucia Musti venne penalizzata, nelle valutazioni di alcuni consiglieri, dai messaggi scambiati con Luca Palamara, l’ex magistrato rimosso dall’ordine giudiziario nel 2020. Provvedimento derivante da decisione del Csm - poi confermata dalla Corte di Cassazione -, per l’implicazione in un’inchiesta per cui ha patteggiato in primo grado a Perugia un anno (pena sospesa) per traffico d’influenze. Il Tar ritiene però fondato il ricorso di Lucia Musti e sottolinea in particolare come le conversazioni in atti «Risultano essere in numero assai esiguo», una decina di contatti in oltre un mese. «È palese, quindi, come non sia in astratto predicabile un’intensa interlocuzione tra i due», scrivono i giudici del Tar. In aggiunta, «Anche il contenuto delle conversazioni trascritte non restituisce un'immagine della ricorrente», cioè di Lucia Musti, «Incompatibile con l'esercizio di una funzione direttiva: a ben vedere, infatti, esse si sostanziano in mere richieste di informazioni circa il corretto iter da seguire al fine di ottenere la collocazione in un ufficio ove esercitare le funzioni giurisdizionali». All'epoca delle conversazioni, inoltre, Luca Palamara non era più membro del Csm. E al di là delle vicende giudiziarie che lo hanno poi interessato, all'epoca era «Indubbiamente uno dei magistrati con la maggior esperienza ordinamentale e quindi sicuramente il soggetto maggiormente indicato quale destinatario di una richiesta di aiuto sul tema descritto». Per il Tar è illogica anche l'argomentazione del Csm sul fine personale nell'interlocuzione con Luca Palamara: se è vero che Lucia Musti «Mirava ad essere assegnata ad un ufficio di suo gradimento, va al contempo osservato che la condivisione con un collega di tale aspirazione di carriera non possa considerarsi riprovevole soprattutto se il tentativo di conseguire tale bene della vita avvenga all'interno di un percorso istituzionalizzato, in relazione al quale vengono unicamente richiesti consigli pratici a chi è più esperto».
Attesa per la nomina alla Procura di Aosta
Paolo Fortuna ha fatto sapere di non essere interessato a tornare alla Procura di Aosta dove, fra 4 o 5 mesi, il Consiglio superiore della magistratura nominerà il nuovo procuratore capo. Sono 2, per anzianità e titoli, i nomi papabili: Luca Ceccanti, attuale procuratore capo facente funzione, e Paolo Scafi, uno dei sostituti procuratori a Torino. Classe 1967, Luca Ceccanti è il più anziano dei togati requirenti attualmente in servizio ed è titolare del dipartimento delle indagini nell’ambito della pubblica amministrazione e in quello dell’economia. Paolo Scafi, classe 1961, sostituto nella Procura del capoluogo piemontese, è nel gruppo criminalità organizzata comune e sicurezza urbana.