Il suo nome di battaglia era “Barriera” e combatté con Arturo Verraz

Il suo nome di battaglia era “Barriera” e combatté con Arturo Verraz
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Guido Viola era nato in Francia a Rosières-Aux-Saline il 7 luglio 1925. Era figlio di 2 emigrati originari del veronese: Giovanni Viola, che trasportava il sale sulle chiatte, e Domenica Zenari. La sua famiglia si trasferì ad Aosta quando lui aveva 3 anni. Raggiunta la maggiore età, venne assunto alla Cogne e il 16 giugno 1944, prima del turno del pomeriggio, un collega lo fermò avvertendolo che i fascisti lo cercavano, insieme ad altri, per mandarlo in guerra. Raggiunse quindi la banda comandata da Silvio Gracchini nella zona di Trois-Villes, divenuta poi la 13esima Emile Chanoux. Dopo poco, con altri compagni si spostò a Cogne perché lì c'era un laboratorio di armi tenuto da Antonio Arizio e Ernest Breuvé. Guido Viola, il cui nome di battaglia era Barriera, era un elemento prezioso visto che alla Cogne era diventato un bravo saldatore. Partecipò a diverse azioni, ma ricordava sempre con dolore quel 18 luglio 1944, quando volevano minare la strada sotto il castello di Sarre e furono scoperti dai fascisti. Iniziò un duro scontro a fuoco dove venne ferito Arturo Verraz. Venne quindi caricato sul loro mezzo e portato a Cogne dove, dopo 2 giorni di agonia, morì. Era la prima volta che Guido Viola vedeva la morte così da vicino.

Rimase con la banda fino al 2 novembre 1944, quando Cogne fu occupata dai nazi-fascisti e la banda Artuto Verraz si rifugiò in Francia. Il 25 aprile era a Grenoble. «Eravamo lì pronti a calare in Valle d'Aosta per liberarla, ma arrivammo il 2 maggio con la città già in preda all'euforia» raccontava Guido Viola. E quello che vide furono scene di felicità mentre la banda al completo sfilò in piazza Chanoux e in via Aubert tra ali di folla festante prima di raggiungere la caserma Testafochi dove poté riabbracciare il padre Giovanni. «La guerra era finita, pertanto si respirava una sensazione indescrivibile, - ricordava Guido Viola - ci lasciavamo alle spalle un periodo fatto di morti e sacrifici». Finita la guerra Guido Viola riprese a lavorare alla Cogne, dove divenne capo manutentore, e nel 1949 si spoò con Sandara baratta che gli diede 2 figli: Walter, venuto alla luce l’11 novembre 1951 e mancato nel 202, e Maurizio, nato il 4 novembre 1961, impiegato come contabile in un’azienda valdostana. Una grande passione di Guido Viola era la musica, dato che aveva suonato la tromba nella banda di Sarre e per oltre 60 anni in quella di Aosta. Si è spento venerdì 23 giugno dopo 3 settimane di ricovero all’Ospedale Beauregard e ai funerali di lunedì 26 giugno nella Chiesa di Sant’Orso, molto partecipati, erano presenti i musici delle bande di Aosta e di Sarre nonché i rappresentanti dell’Anpi che gli hanno reso omaggio.

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