Il sorriso sotto i baffi, la generosità nel cuore Verrès piange la scomparsa di Ruggero Zanola

Il sorriso sotto i baffi, la generosità nel cuore Verrès piange la scomparsa di Ruggero Zanola
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Il baffetto bianco a sottolineare un sorriso sempre pronto su un volto che trasmetteva simpatia e serenità; così lo ricordano i tanti verreziesi e valdostani che ieri, venerdì 1° luglio, hanno dato l’ultimo saluto a Ruggero Zanola. All’età di 68 anni, nell’aggravarsi della malattia che lo aveva colpito, Ruggero ha saputo regalare fino all’ultimo il suo spirito fiducioso, positivo, battagliero. «In questo momento sono come un alpinista a 8mila metri senza fiato» aveva detto con quella leggerezza che lo contraddistingueva, salutando il pubblico presente alla serata di maggio per i 70 anni della sezione Cai di Verrès che ricorrono proprio quest’anno; lui ne era il presidente dal 2019, ma di anni come socio ne aveva ben 53. Nell’intervista di presentazione di quella serata con Matteo della Bordella, Ruggero Zanola confidò come aspettasse con gioia la giornata di incontro delle “Genti del Rosa” che si tiene proprio oggi, sabato 2 luglio. Disse, infatti, sempre con il suo sorriso nonostante l’affaticamento della malattia: «All’Alpe Metsan con l’auto riuscirò ad arrivare anche io che ho un po’ di difficoltà ad andare a piedi». Così, la famiglia oggi sarà presente per ricordarlo proprio lì, tra le montagne che tanto ha amato, circondata dai compagni del Cai e dal clima di amicizia in cui lui credeva. «Ogni anno - ricorda la nipote Simona Giovannini - faceva tutto il possibile perché si potessero svolgere, nonostante i rincari dei trasporti, le due settimane di escursioni estive rivolte a bambini e ragazzi proposte dalla sezione Cai. Era uno scambio di gioia e complicità reciproche tra lui e i giovani soci. Zio Ruggero era questo, nel suo privato come nella vita di tutti i giorni».

Da giovane, negli anni Settanta, aveva lavorato alla Cogne per, poi, proseguire alla Fonderia Verrès Spa nel reparto della microfusione. La famiglia era per lui rifugio ed energia; lo erano la moglie Neva Giovannini con cui ha condiviso 40 anni di matrimonio festeggiati proprio lo scorso anno, e sua figlia Valentina con cui c’era un legame tangibilmente speciale ma, come racconta la nipote Simona, «il suo volerci bene era forte e potente per ognuno di noi. Lo è stato fino alla fine perché Ruggero era davvero lo zio, il parente, l’amico che tutti avrebbero voluto». Lo testimoniano anche i tanti anni all’interno del Carnevale Storico di Verrès iniziati nel 1972 come figurante, proseguiti dal 1991 al 2018 come membro del comitato e dal 2002 al 2015 come Presidente del Carnaval Historique. Anche qui emerse la sua grande bontà e la voglia di realizzare qualcosa di bello e positivo per Verrès, per quella comunità che in questi giorni lo piange. C’era una dedizione profonda al paese in tutte le sue scelte come quando, a maggio, fu presente come volontario nel passaggio del Giro d’Italia a Verrès «così come - ricorda Susy Vallino, attuale presidente del Carnaval Historique - non si risparmiò nel dispensare consigli e supporto nell’ organizzazione proprio di questa 73esima edizione del Carnevale».

C’è un canto che recita così: “Dio del Cielo, Signore delle Cime, noi ti preghiamo, su nel Paradiso lascialo andare per le tue montagne”; esso diventa ancora una volta preghiera per colmare il vuoto immenso, per accompagnare i tanti bei ricordi e per salutare con affetto un uomo di grande personalità.

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