Il sito preistorico di Vollein a Quart svela i suoi segreti Oggi, sabato, si presenta il percorso multimediale

Il sito preistorico di Vollein a Quart svela i suoi segreti Oggi, sabato, si presenta il percorso multimediale
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C’è la falesia per l’arrampicata, il percorso tra le rocce e gli alberi, la spianata con un’eccezionale vista sulla Plaine, punto centrale nella geografia della Valle d’Aosta. Il geosito di Vollein, sopra Quart, conserva anche un tesoro dell’archeologia, un sito preistorico in uno spazio aperto. Oggi, sabato 18 marzo, viene inaugurato un nuovo percorso di valorizzazione multimediale, grazie ad una serie di interventi finanziati dal programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Francia Alcotra 14-20, Piano Integrato TEMatico “Patrimonio Cultura Economia”.

I 2 appuntamenti sono alle 10.30 nell’auditorium del Comune di Quart, per la presentazione al pubblico, e alle 14.30 a Vollein per le visite al sito archeologico in compagnia degli archeologi della Soprintendenza (informazioni al numero 347 4240138 oppure via mail a scoprirevollein@gmail.com).

I pannelli, dislocati lungo il percorso di visita, raccontano i dettagli sulla necropoli, sulle ceramiche ritrovate, sulle incisioni rupestri, e presentano un “Qrcode” che permette di accedere a una web app, dove si trovano ulteriori contenuti di approfondimento del sito, attraverso testi, video, immagini e modelli 3D.

L’area di Vollein mette in luce diversi periodi di attività antropiche che si susseguono nei secoli tra il V e il II millennio a.C: così si legge sui pannelli. Ad un iniziale utilizzo a scopo funerario, seguono altre fasi, che hanno una destinazione meno definita. Gli scavi, iniziati alla fine degli anni Sessanta, hanno portato alla luce un sito di più di 6.000 anni fa. Nella necropoli, le sepolture contengono manufatti, rari oggetti ornamentali di corredo che testimoniano gli scambi e i movimenti tra il Mediterraneo e i territori d’Oltralpe, come siti svizzeri analoghi nel Vallese: ad esempio, un bracciale in conchiglia Glycymeris. Tra le pieghe della roccia, cerchi puntati e coppelle, sagome incise interpretabili come rappresentazioni di piedi.

«I siti preistorici che testimoniano la presenza antropica in Valle d’Aosta fin dal VII millennio a.C. - spiega la soprintendente Cristina De La Pierre - lasciano labili tracce disseminate su tutto il territorio. Le caratteristiche geomorfologiche dell’ambiente montano hanno favorito il lento disfacimento delle strutture e degli oggetti creati dall’uomo nei millenni passati».

«La conoscenza della storia di questi luoghi - aggiunge Jean-Pierre Guichardaz, assessore ai Beni e alle Attività culturali - permette di sviluppare maggiore sensibilità e rispetto, arricchendo ulteriormente l’esperienza della scoperta del nostro territorio».

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