Il sindaco Gianni Nuti: «Ecco come sarà il parco al posto del Puchoz»
Un parco al posto dello stadio Puchoz. Non solo un’ipotesi, ma una decisione presa dall’Amministrazione comunale di Aosta dopo un incontro con la Soprintendenza ai Beni e alle Attività culturali. Il percorso tracciato è quello di mantenere la struttura monumentale ma senza il calcio, dato che verranno creati spazi per altri sporti. Le tribune centrali resteranno così come la faccia grigia con la scritta in rosso dedicata all’alpinista Mario Puchoz, morto sul K2, che costituirà l’ingresso del parco cittadino. La sequenza degli interventi sarà la seguente: in un primo tempo verranno abbattuti i muri all’interno del perimetro, poi si procederà ad alcuni interventi nell’area centrale per dare quindi vita al Parco dello sport. Ma è già possibile vedere una ricostruzione al computer di come si presenterà il nuovo volto del Puchoz? «Purtroppo no, - risponde il sindaco Gianni Nuti - esiste un progetto preliminare del 2004 che però comprendeva un piano di riqualificazione complessivo dell’intera area circostante».
Secondo quanto è emerso verrà risparmiata dalla demolizione e restaurata la grande tribuna, la centrale coperta e le due laterali, quella di sinistra intitolata ad Ilario Garzotto. «Il progetto di riqualificazione è ancora in corso di valutazione in accordo con la Soprintendenza ai Beni culturali. - precisa il sindaco Gianni Nuti - L’obiettivo è di conservare i segni della storia eliminando gli appesantimenti strutturali non funzionali all’idea di parco che intendiamo perseguire. La valutazione riguarderà cosa e in che misura dovrà essere abbattuto o mantenuto della struttura perimetrale originaria». Non sarebbe meglio lasciare in piedi le vestigia del Puchoz e semplicemente trasformarlo all'interno? «Se per vestigia si intende la perimetrazione a muro, francamente orribile e priva di alcun interesse né storico né estetico, - afferma il sindaco Gianni Nuti - credo senz’ombra di dubbio che non sarebbe meglio. Un restauro conservativo della tribuna coperta con relativa facciata e insegna storica che ricorda Mario Puchoz è tutt’altro discorso: può diventare la porta e l’emblema del parco, ma onorare nel contempo chi ha calpestato quell’erba da giocatore accumulando care memorie». In definitiva cosa realizzerete al posto del campo di calcio, in che tempi e con quale spesa? «Sarà realizzato un parco tematico - riferisce il sindaco Gianni Nuti - dedicato alla storia degli sport di montagna e degli sportivi olimpionici in Valle d’Aosta. Nella prima fase, ci auguriamo entro un anno, apriremo lo spazio alla città con un arredo essenziale, qualche spazio attrezzato per lo sport all’aperto e una corona d’alberi. Nel frattempo, cercheremo di costruire un progetto di comunità nel quale coinvolgere imprese, ordini professionali e comitati dei cittadini che stanno seguendo con passione la vicenda per trasformare lo spazio in modo partecipato e completare l’intero processo nel corso dell’attuale consigliatura». Però non esiste un lascito relativo al terreno su cui sorge lo Stadio Puchoz che lo vincola a una destinazione calcistica? «Dagli atti in nostro possesso non risulta alcun vincolo di tale natura» assicura il sindaco Gianni Nuti. Una domanda, però, è d’obbligo: qual è l'alternativa per il calcio ad Aosta. Avete in previsione di realizzare un altro stadio per o avete deciso che alla città il calcio non interessa e che quindi si giochi in altri Comuni? «Il calcio, come altri sport in una città a vocazione sportiva come la nostra, - osserva il sindaco Gianni Nuti - rappresenta come altre discipline memoria storica e cultura della nostra comunità. Da parte nostra non c’è alcuna intenzione di penalizzare gli amanti e gli atleti e le società sportive, anzi al calcio è destinata l’area del Montfleury dove per una spesa di oltre 3 milioni di euro realizzeremo 3 campi e una tribuna centrale che possa servire almeno 2 delle 3 aree, inserendo il tutto in un’area pedonalizzata cui affiancare, a nord, un’adeguata zona parcheggio».