Il sindaco di Chamonix Éric Fournier non cede: «No alla seconda galleria» Sui tempi dei lavori: «Siamo favorevoli ad una sola chiusura di tre anni»

Il sindaco di Chamonix Éric Fournier non cede: «No alla seconda galleria» Sui tempi dei lavori: «Siamo favorevoli ad una sola chiusura di tre anni»
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Tiene banco la discussione sugli importanti lavori di manutenzione nel Tunnel del Monte Bianco, che richiederanno un inevitabile periodo di chiusura al transito.

Il primo dei 2 cantieri-test utili a definire la migliore metodologia operativa per i lavori di risanamento della volta della galleria prenderà il via lunedì 4 settembre e si concluderà lunedì 18 dicembre. Il collegamento tra Italia e Francia sarà quindi chiuso in entrambi i sensi di marcia. Nel 2023 e nel 2024 sono previste quindi 2 fasi-test di lavori sperimentali che consentiranno di determinare la migliore metodologia operativa per il proseguo.

Ora il dibattito riguarda in particolare le 2 alternative per la distribuzione temporale dei lavori: la prima prevede di sfruttare i mesi autunnali chiudendo il tunnel per (almeno) 3 mesi all’anno nei prossimi 18 anni, mentre la seconda ipotesi concentrerebbe tutti i lavori mettendo in atto una chiusura di 3 anni consecutivi, per poi riaprire definitivamente alla circolazione. L’opinione pubblica è divisa. La maggioranza degli albergatori della Valdigne per esempio è favorevole ad una serrata unica di 3 anni, sebbene rimangano diversi commercianti - soprattutto di Courmayeur - inclini piuttosto ad una chiusura trimestrale, soprattutto in ragione degli scambi quotidiani con le località sul versante francese.

Parallelamente è tornata d’attualità l’ipotesi della costruzione di una seconda canna del traforo, che andrebbe a costituire una via alternativa al tunnel attuale, così da rendere la chiusura per lavori molto meno impattante in termini di viabilità transfrontaliera. Questa proposta lascerebbe dunque in eredità alle comunità del Monte Bianco una doppia galleria, prospettiva che alimenta il timore di un massiccio aumento del transito di tir e camion per il trasporto merci. Ciò soprattutto in Francia e nello specifico a Chamonix, il cui territorio ospita lo sbocco francese del traforo.

«Siamo assolutamente contrari alla costruzione di una seconda galleria - afferma il sindaco di Chamonix Éric Fournier - perché porterebbe delle conseguenze terribili alla nostra vallata. Vogliamo consolidare il traffico turistico, ma riteniamo impossibile un aumento del traffico di merci e camion sul nostro territorio. Questo avrebbe solo conseguenze negative, come ad esempio l’aumento dell’inquinamento, oltre ai gravi danni all’economia turistica».

Una posizione irremovibile, che trova conferma nell’opinione della popolazione francese e degli attori socio-economici di tutta la valle: «La popolazione è in linea con la nostra posizione, - aggiunge il Sindaco del comune francese - non si parla solo del Comune di Chamonix, bensì di tutta la vallata. Per noi quella del secondo tunnel non è un’opzione percorribile».

Per quanto riguarda le 2 opzioni di distribuzione temporale dei lavori all’interno della galleria, da parte di Éric Fournier la propensione a preferire un’unica tranche di lavori della durata di 3 anni - rispetto ad una chiusura di 3 mesi ogni anno per i prossimi 18 anni - appare chiara: «Non abbiamo ancora preso una posizione ufficiale, ma in prima analisi siamo favorevoli ad una sola chiusura. Riteniamo che questa scelta avrebbe conseguenze minori rispetto ad una chiusura dilazionata su 18 anni» ha concluso Éric Fournier.

Insomma, la possibilità di vedere una seconda galleria del Monte Bianco sembra allontanarsi, con gli albergatori, i commercianti e più in generale i valdostani costretti a prendere atto della ferma opposizione della municipalità di Chamonix a questo progetto.

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