Il sindacato di Polizia Siulp ha ricordato i quarant’anni della smilitarizzazione

Il sindacato di Polizia Siulp ha ricordato i quarant’anni della smilitarizzazione
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Il segretario regionale del Siulp Sergio Cosentino ha partecipato nei giorni scorsi a Roma al Consiglio generale del sindacato di Polizia che si è tenuto all’Hôtel Villa Pamphili. Il convegno, intitolato “1981 - 2021: 40 anni al servizio del Paese. La democratizzazione della sicurezza per la sicurezza della democrazia” ha celebrato i 40 anni della legge numero 121 del 1981 che portò alla riforma del Corpo di Polizia di Stato unendo diverse strutture che fino ad allora erano divise tra quelle dei funzionari di Pubblica sicurezza che avevano la responsabilità della gestione degli uffici del Dipartimento, gli ufficiali che gestivano i servizi di Polizia giudiziaria e ordine pubblico e le specialità della Polizia stradale, della Polizia ferroviaria, della Polizia di frontiera e della Polizia postale. Vi erano inoltre le ispettrici e le assistenti del Corpo di Polizia femminile, che si occupavano di prevenzione e repressione dei reati in materia di buon costume, di violenze sulle donne e sui minori. Con la riforma le diverse componenti furono riunite nella Polizia di Stato - definito «Corpo civile militarmente organizzato» - per la tutela dello Stato e dei cittadini da reati e turbative dell'ordine pubblico.

Il convegno ha visto l'introduzione di Felice Romano, segretario generale del Siulp, con i discorsi, tra gli altri, del senatore Angelo Sanza, che fu relatore del disegno di legge di riforma della Polizia di Stati, del capo della Polizia e direttore generale della Pubblica sicurezza Lamberto Giannini e della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. «La riforma ha permesso di procedere alla smilitarizzazione del Corpo - ricorda Sergio Cosentino - e al riconoscimento del sindacato, con l'individuazione delle Forze di Polizia e la centralità dell'autorità di Pubblica sicurezza con il coordinamento e l'indispensabilità della risorsa umana, intesa quale fine e mai strumento del nostro agire. Queste sono tuttora le colonne portanti di un modello che è stato introdotto in un momento difficile e persino drammatico della storia del nostro Paese, che ha retto l'urto di cambiamenti epocali, dimostrandosi ancora oggi valido ed efficace in tutta la sua portata. Sono orgoglioso di fare parte del sindacato che ha consentito e fatto nascere tutto questo».

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