Il ritorno a casa del baritono Federico Longhi A Montjovet per il Concert de l’Epiphanie

Il ritorno a casa del baritono Federico Longhi A Montjovet per il Concert de l’Epiphanie
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Sarà il Concert de l’Épiphanie a rendere omaggio alla festa di venerdì prossimo, 6 gennaio, a Montjovet. Alle 20.30 nella chiesa parrocchiale si esibiranno la soprano Teresa Di Bari e il baritono Federico Longhi accompagnati dal sindaco Jean-Christophe Nigra alla tromba e Marco Fogato all’organo.

«Nel mese di ottobre scorso - racconta il baritono, che è originario proprio di Montjovet - fui contattato dall’Amministrazione per realizzare questo concerto che è anche occasione per ascoltare l’organo da poco restaurato. Accolsi con piacere l’idea e colsi anche al volo l’opportunità di realizzare un concerto in Valle d’Aosta con la mia amica, la soprano Teresa Di Bari che avrebbe trascorso le vacanze qui». Così, con la naturalezza con cui nascono le cose belle, è nato il programma della serata che vedrà i 2 cantanti insieme, accompagnati da uno o entrambi gli strumenti oltre ad alcuni pezzi che saranno solo strumentali. Le arie andranno dai grandi classici di Händel, Bach e Mozart, passando per Caccini, approdando al contemporaneo Gomez senza dimenticare il piemontese Pietro Alessandro Yon che, nato nel vicino paese di Settimo Vittone, fu conosciuto e cantato in tutto il mondo. «Il concerto sarà occasione per iniziare il nuovo anno proprio nel mio paese, nella chiesa che mi ha visto, a 6 anni, entrare nella cantoria dove tutt’oggi, quando gli impegni me lo permettono, torno come cantore durante le Messe».

Quella di Federico Longhi è una carriera davvero straordinaria, su palcoscenici mondiali, tra nomi ed opere di prestigio ma il suo “rifugio” resta appunto il paese affacciato sulla Dora Baltea, la casa di famiglia di fianco alla chiesa, quelle amicizie vere senza filtri e maschere. «Questa passione che è diventata lavoro mi ha dato tanto, ma è un mondo in cui è anche facile perdersi e sentirsi un po’ soli. - racconta Federico Longhi - Qui ritrovo tutto ciò che mi completa e, dopo un anno così ricco come il 2022, è per me davvero un grande regalo».

Sono stati ben 5 i debutti che hanno visto Federico Longhi in teatri importanti come quello de La Fenice di Venezia dove il baritono era tra i protagonisti dell’opera “Le Baruffe” in occasione della consegna del Leone d’Oro al compositore Giorgio Battistelli come premio alla carriera alla Biennale. Il 2022 è stato, inoltre, l’anno del primo disco del baritono accompagnato dalla pianista Maria Cristina Pantaleoni, edito dall’etichetta italo-giapponese Da Vinci Publishing. Dal titolo “Vie”, contiene 11 brani italiani di Francesco Paolo Tosti e 11 tracce di musica da camera francese con la firma del disco dell’importante musicologo e critico nazionale Alessandro Mormile. Grandi soddisfazioni sono arrivate nel corso dell’anno anche dal mondo dell’insegnamento che Federico Longhi ha abbracciato 12 anni fa: «Ho condotto una masterclass all’Accademia Verdiana del Regio di Parma, e poi a Napoli e a Palermo. Ogni volta si realizza uno scambio di emozioni che va oltre la fatica e le difficoltà, a volte, logistiche. Mi piace utilizzare la metafora del falegname: ogni alunno che si incontra è come un pezzo di legno da modellare, da scolpire; per farlo e per renderne la bellezza delle sue venature, bisogna conoscerlo e tenere sempre presente che non c’è un pezzo uguale ad un altro». Il Concert de l’ Épiphanie sarà allora occasione per tutti di pensare a quanto un “grazie” sia dono da portare dinnanzi al Gesù Bambino nella mangiatoia per “une Vie” che sa dare tanto, per le persone che ogni giorno si incontrano e per quante si ritroveranno sempre.

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