Il ragazzo sotto accusa per il delitto di La Salle nega di essere il killer

Il ragazzo sotto accusa per il delitto di La Salle nega di essere il killer
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Dal carcere di Grenoble, in Francia, Sohaib Teima, 21 anni, nega di essere il killer della sua compagna, Auriane Nathalie Laisne, di Lione, un anno più grande di lui, trovata priva di vita venerdì 5 aprile da degli escursionisti nell’ex cappella di Equilivaz, a La Salle. Il ragazzo di origini egiziane ma nato a Fermo, nelle Marche, sostiene di non essere stato lui ad aver tagliato la gola alla sua compagna. Raggiunto da un mandato d’arresto europeo spiccato dalla Procura di Aosta in quanto «Gravemente indiziato del delitto di omicidio premeditato e aggravato commesso tra il 26 e il 27 marzo», ha incontrato in prigione il suo avvocato francese Julien Paris. A lui ha raccontato una versione dei fatti completamente alternativa a quella ricostruita dai carabinieri. I legali non lasciano però trapelare dettagli perché «Deve essere verificata», dice l'avvocata Lucia Lupi, che lo assiste nel procedimento penale italiano insieme al collega Igor Giostra. Il ragazzo ha dato l'assenso all'estradizione in Italia. L’udienza per concederla era prevista giovedì scorso, 18 aprile, ma Sohaib Teima si è accasciato a terra mentre veniva portato fuori dalle celle di sicurezza del Palazzo di giustizia di Grenoble per comparire davanti alla Chambre d’instruction della Corte d’Appello. Un malore causato forse da una dose eccessiva di farmaci antidepressivi. Il giovane è stato portato all’ospedale universitario di Grenoble dove si è ripreso e dal quale presto sarà dimesso. I giudici hanno fissato una nuova udienza per giovedì prossimo, 25 aprile. Su tutta la vicenda pesa l’eventuale richiesta della Procura di Grenoble di processarlo per omicidio. Anche in Francia, infatti, gli inquirenti hanno aperto un fascicolo analogo a quello della Procura di Aosta: il femminicidio potrebbe essere considerato come l’atto finale dei maltrattamenti per i quali il ragazzo era già a processo oltralpe. Per questo filone l’udienza è fissata per venerdì 3 maggio prossimo. In attesa di novità dalla Francia, un cane dell'Arma, con il suo conduttore, ha perlustrato il villaggio disabitato di Equilivaz. Alla ricerca di tracce, tra i ruderi e la vegetazione. Proprio attorno alla chiesetta diroccata dove era stato trovato il corpo di Auriane Nathalie Laisne. L'arma non è stata individuata, ma non è da escludere che nella boscaglia possa essere stato repertato del materiale da esaminare in un secondo momento: le indagini proseguono. Infatti un processo su base indiziaria si annuncia delicato per giungere alla condanna oltre ogni ragionevole dubbio di Sohaib Teima che ripete: «Non ho ucciso io Auriane».

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