Il questore Ivo Morelli: «Nel 2022 è aumentato il numero dei reati»

Il questore Ivo Morelli: «Nel 2022 è aumentato il numero dei reati»
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Il tradizoinale incontro di fine anno del Questore Ivo Morelli con i giornalisti ieri, venerdì 30 dicembre, è stata anche l’occasione per il commiato, dato che da lunedì 9 gennaio sarà in servizio a Piacenza e verrà sostituito da Carlo Musti, attualmente comandante del compartimento di Polizia ferroviaria di Verona, Trento e Bolzano. «Lascio la Valle d’Aosta a malincuore. - ha dichiarato Ivo Morelli - Ho la percezione che in questi 3 anni ci sia stato un avvicinamento della popolazione alla Polizia di Stato e alle Forze dell’Ordine, che interpreto come riconoscimento del nostro lavoro».

I dati dell’attività della Polizia

Nell’ultimo anno non ci sono stati omicidi volontari (2 nel 2021) e 2 i tentati omicidi, come l’anno precedente. I reati contro la persona risultano 333 (a fronte di 326), le violenze sessuali 14 contro le 13 precedenti. I furti totali sono stati 789 (774 nel 2021), 11 le rapine e 20 le estorsioni (come l’anno scorso), 520 le truffe e frodi informatiche (511), 483 i danneggiamenti (461), 33 (1 in più) i reati legati agli stupefacenti e 99, rispetto a 96, i delitti informatici. In totale, i reati sono aumentati del 3 per cento, 3.276 contro i precedenti 3.178. Le persone denunciate sono state 410 e le arrestate 102, contro le 299 denunciate e 120 arrestate del 2021. Nel 2022, 10.142 pattuglie hanno controllato 12.529 soggetti e 43.519 veicoli, mentre nel 2021 le pattuglie erano state 10.437, i soggetti 85.935 e i veicoli 43.755. La Polizia amministrativa ha rilasciato più di 4.000 documenti, contro i 2136 del 2021.

“Codice rosso” e baby gang

I casi di “codice rosso” per violenze in famiglia sono raddoppiati, da 7 a 15. «Prima si denunciava meno. - è la spiegazione del Questore - Abbiamo avviato il dialogo con la Regione e con l’Ausl affinché, dopo la denuncia, ci sia un protocollo per un tentativo di recupero anche nei confronti degli autori delle violenze». Per quanto riguarda i giovanissimi, «Non parliamo di baby gang, perché non c’è un fenomeno grave come nelle grandi città. - aggiunge Ivo Morelli - Non abbiamo gruppi di ragazzi che compiono reati reiterati nel tempo, ma episodi singoli di eccessi di divertimento. Invitiamo famiglie nelle istituzioni scolastiche ad indirizzare questi giovani verso un miglior utilizzo del tempo libero».

Un’ultima raccomandazione riguarda le infiltrazioni mafiose. «In una popolazione di 130mila persone non si può impedire alle aziende di concorrere per un lavoro avendo un parente in politica - osserva il questore Ivo Morelli - ma occorre essere più formali nella gestione di appalti, lavori ed elezioni. Salvare la forma crea meno imbarazzi e incertezze nel distinguere attività mafiose».

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