“Il prolungamento della zona arancione ha causato il rinvio di tutte le prenotazioni”
Tutti chiusi tranne uno: l’Hotel de Champoluc, che è sempre rimasto aperto per ospitare chi lavora sul territorio. Gli altri alberghi del Comune di Ayas apriranno tutti a partire da giovedì 7 gennaio. E non va molto meglio per i bed and breakfast, gli affittacamere e i residence, che restano chiusi per il 95 per cento. Saranno insomma delle festività natalizie davvero inconsuete per la località turistica dell’alta valle dell’Evançon.
«Pur avendo meno spese di personale, anche b&b, affittacamere e residence per aprire dovrebbero sostenere ingenti costi di gestione, in particolare per il riscaldamento. - spiega la rappresentante locale dell’Adava Elena Becquet - Se la Valle d’Aosta fosse diventata gialla prima del 20, almeno le strutture più piccole avrebbero aperto. Però, con la prospettiva di restare arancioni e con le ulteriori restrizioni del decreto per le festività, restano chiuse per mancanza di clienti».
Stessa sorte per 2 hotel di eccellenza ad Ayas, che nei giorni scorsi sembrava che fossero propensi ad aprire: l’Active & Luxury Resort CampZero e l’Hotellerie de Mascognaz.
«Se all’inizio pensavamo di poter offrire la vera avventura della montagna, dallo sci alpinismo al free ride, - spiega il general manager Giorgio Bonotto - alla fine, pur avendo avuto abbastanza richieste, abbiamo posticipato l’apertura al 7 gennaio, sia per l’orizzonte incerto sia perché oltre il 90 per cento delle prenotazioni è slittato al periodo compreso tra gennaio e marzo, a maggior ragione da parte degli stranieri». «Siamo passati dall’avere tutte le camere prenotate ad avere il 100 per cento di disdette, da quando si è appreso che la regione sarebbe rimasta arancione» riferisce la direttrice dell’Hotellerie de Mascognaz Luisella Montoli.