Il Programma Interreg-Alcotra fra Italia e Francia potrà contare su un budget di 182,3 milioni
Il Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg-Alcotra fra Italia e Francia, a cui la Valle d'Aosta aderisce, potrà contare su un budget di 182,3 milioni di euro provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), da destinare alla programmazione 2021/2027. Il nuovo piano finanziario del progetto è stato validato dal Comitato di sorveglianza riunitosi giovedì scorso, 21 ottobre, ad Annecy. Per la Valle d'Aosta era presente l'assessore regionale all'Istruzione Luciano Caveri.
Dell'intero budget, in calo dell'8,3 per cento rispetto a quello destinato alla precedente programmazione 2014/2020, 36,5 milioni di euro andranno alla priorità "Un'Europa più intelligente", 63,8 milioni di euro a "Un'Europa più verde", 38,2 milioni di euro a "Un'Europa più sociale" e 36,5 milioni di euro a "Un'Europa più vicina ai cittadini". Ben 7,3 milioni di euro saranno investiti in iniziative di governance finalizzate al superamento delle principali barriere amministrative nella Regione Alcotra, mentre, novità delle novità, 2 milioni euro andranno a finanziare dei "microprogetti" in materia di digitale, ambiente, educazione, formazione, bilinguismo, cultura e turismo. «Una sfida importante - commenta l'assessore Luciano Caveri - da non mancare». Durante l'incontro sono anche state esaminate le proposte progettuali depositate in occasione dei due bandi "Alcotra rilancio" e "Progetti ponte": sono 11 su 13 depositate, le proposte progettuali riguardanti il territorio valdostano che potranno accedere alla seconda fase di istruttoria tecnica.
Ad Annecy Luciano Caveri ha ricordato «il valore di una storia comune sin dall'antichità resa contemporanea grazie alla politica regionale dell'Unione europea. Penso a quando negli anni Settanta il tentativo valdostano di collaborazioni transfrontaliere venne stroncato nel nome della politica internazionale considerata come competenza dello Stato». Fortunatamente, conclude, «oggi tutto questo è un brutto ricordo e ormai da tempo si ragiona senza vecchie logiche di frontiera alla ricerca di buoni progetti, che siano fruttuosi per tutti nel nome dell'Europa».