Il presidente Antonio Fosson: «Noi non ne sapevamo nulla» Elso Gerandin: «Non è vero»

Il presidente Antonio Fosson: «Noi non ne sapevamo nulla» Elso Gerandin: «Non è vero»
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Chi sapeva dell’esistenza delle 3 lettere inviate alle banche nell’ambito dell’affaire Casinò dall’allora presidente della Regione Augusto Rollandin? Sulla questione, dopo il blitz di ieri, venerdì 15 marzo, a Palazzo regionale si è innescata una rovente polemica. L’attuale presidente della Regione Antonio Fosson - che all’epoca dei fatti era assessore alla Sanità - e l’assessore alla Finanze Renzo Testolin (che era assessore all’Agricoltura) hanno precisato che le lettere di garanzia alle banche in merito all'esposizione debitoria della Casino de la Vallée spa, per cui è indagato Rollandin, «Non hanno avuto un passaggio in Giunta quindi non ne eravamo a conoscenza come assessori. Non sono atti di Giunta o di Consiglio».

Elso Gerandin: «Qualcuno mente sapendo di mentire»

Una versione dei fatti su cui entra a gamba tesa il consigliere del Mouv’ Elso Gerandin con una nota intitolata “Una smemoratezza ingiustificata”. «Sono stupito - afferma Elso Gerandin - dalle dichiarazioni rilasciate dal presidente Fosson e dall’assessore Testolin in merito alle lettere inviate dall'allora presidente Rollandin alle banche a garanzia dei finanziamenti alla Casino de la Vallée Spa e oggetto di inchiesta della magistratura di Aosta. Atti ufficiali del Consiglio Valle raccontano una storia diversa».

A tal proposito, Elso Gerandin ricorda l'intervento dell'assessore alle Finanze Ego Perron, quando nell’ottobre 2014 dichiarò in Consiglio - in risposta ad una sua interpellanza in cui metteva in dubbio la loro base giuridica - come le lettere di patronage partite nella primavera dello stesso anno fossero invece a suo dire assolutamente legittime, frutto delle competenze del Presidente. «Ego Perron aggiunse poi - ricorda sempre il consigliere di Mouv'- che, pur non facendo parte della Giunta nel periodo in cui le lettere partirono, di poter dire la verità sostenendo inoltre che tutto l'Esecutivo precedente era assolutamente a conoscenza dell'atto in questione e che le lettere di patronage non erano un impegno reale per l'Amministrazione regionale, mentre oggi le banche chiedono di riscuotere quelle garanzie».

Osserva ancora Elso Gerandin che «I dubbi sulla legittimità e la conoscenza dei fatti era patrimonio di tutto il Consiglio Valle a partire dall’ottobre 2014, compresi a maggior ragione l'attuale presidente Fosson e l’assessore Testolin, che oggi dicono il contrario e cioè di non saperne nulla». Secondo Elso Gerandin, perciò, «In questa ennesima triste vicenda legata alla Casa da gioco, qualcuno mente sapendo di mentire».

La Lega Vallée d’Aoste suona la carica: «Si torni alleurne»Sulla vicenda interviene pure la Lega che in una nota evidenzia che «La pioggia di procedimenti giudiziari che ogni giorno si abbatte su questa maggioranza e su chi ha governato la Valle d’Aosta negli anni passati sta portando alla luce ulteriori tasselli di un sistema che, fino a poco tempo fa, ha retto la nostra Regione. La magistratura e le forze dell’ordine stanno andando sempre più a fondo e stanno facendo emergere un quadro preoccupante fondato sulla poca trasparenza e sulla non condivisione delle decisioni assunte di cui sono i cittadini valdostani a pagarne il prezzo da anni. Lascia stupiti il fatto che si sia reso necessario provvedere alla perquisizione e al sequestro di documentazione poiché il sostituto procuratore ha “fondata ragione di ritenere che gli organi della Regione autonoma Valle d’Aosta non abbiano un atteggiamento collaborativo e che, in tal modo, si disperdano rilevanti elementi di prova”. Atteggiamento collaborativo nei confronti della magistratura che, ci preme sottolinearlo, non è mai venuto a mancare da parte del Governo Spelgatti. Questo atteggiamento di mancata collaborazione è il chiaro segnale che la Giunta Fosson non è altro che il vecchio sistema che tenta disperatamente di proteggersi per sopravvivere ai segnali di cambiamento che sono in atto nella società valdostana». Pertanto Lega Vallée d’Aoste chiede «Che si torni immediatamente alle urne: i valdostani meritano di decidere liberamente chi vogliono al governo di questa regione».

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