Il presidente Alberto Bertin nel mirino di Lega Vallée d’Aoste e Adu
In una nota la Lega Vallée d'Aoste «Accoglie con soddisfazione» la notizia della richiesta di archiviazione del procedimento nei confronti di 3 consiglieri regionali «Dall'accusa di aver "saltato la fila" nella campagna vaccinale iniziata nei primi mesi del 2021, a conferma che nessuno ha avuto una corsia preferenziale e che le disposizioni nazionali e regionali sono state scrupolosamente rispettate».
Parallelamente, però, la Lega Vallée d’Aoste esprime preoccupazione per «I risvolti che sono emersi e, a fronte di quanto riportato dagli organi di informazione, ovvero l'iscrizione nel registro degli indagati del presidente del Consiglio Alberto Bertin per false informazioni agli inquirenti». L’augurio della Lega, «Confermando il carattere garantista che ne ha sempre contraddistinto l'azione politica», che ogni aspetto di questa vicenda «Venga chiarito e che Alberto Bertin possa dimostrare le sue ragioni». A tal proposito la Lega sottolinea che «Non possiamo però non ricordare quanto dichiarato, in passato, proprio dal presidente Bertin, in occasione di altre vicende giudiziarie che hanno coinvolto membri di questo Consiglio».
Il riferimento è alla mozione di sfiducia presentata nel marzo 2019 nei confronti dell'allora vicepresidente del Consiglio Augusto Rollandin, in cui si evidenziava che «È inopportuno che chi in vari modi è coinvolto in una serie di vicende poco chiare occupi un posto come quello di Vicepresidente del Consiglio Valle, che ha comunque una valenza istituzionale di rappresentanza del Consiglio regionale tutto. È una questione di opportunità politica e istituzionale, certamente non ci sono altri aspetti, ma che va presa seriamente in considerazione per gli effetti che ha sul quadro generale istituzionale e politico della nostra Regione». E aggiungeva: «È il momento di fare anche dei gesti chiari da questo punto di vista». Perciò per la Lega, «Impregiudicato il fatto che debbano essere le sentenze a definire la posizione e le scelte dei singoli soggetti coinvolti», alla luce delle posizioni già sostenute «Dal collega Bertin, ai tempi consigliere di opposizione, possiamo quindi ritenere che il Presidente del Consiglio abbia due strade davanti a sé: tenere fede a quanto sostenuto in passato facendo quello che lui stesso definiva "un gesto chiaro", oppure, in alternativa, salvaguardare la nuova posizione acquisita, venendo però meno ai suoi principi, con totale incoerenza rispetto alle numerose battaglie da lui condotte in seno al Consiglio Valle in questi lustri».
Critiche giungono anche dal movimento Ambiente, Diritti, Uguaglianza-Adu che a sua volta in una nota sostiene: «In questa vicenda, le istituzioni regionali hanno dato una pessima prova, in uno dei momenti più difficili della nostra storia: a marzo 2021, la vaccinazione poteva fare la differenza tra la vita e la morte. Chi ha così mal rappresentato la comunità dovrebbe avere l'onestà di fare un passo indietro e dimettersi. A partire dal presidente Alberto Bertin».