Il periodo di confinamento ha avuto delle conseguenze anche sui comportamenti degli animali domestici
Il lockdown ha cambiato la vita di tutti, compresa quella di cani e gatti che ormai da quasi un anno e mezzo si trovano ventiquattro ore al giorno a contatto con i proprietari. Senza contare che per i cani le uscite consentite durante il periodo delle restrizioni sono state ridottissime. È chiaro che un cavalier king che si trova tranquillo in casa con accanto la sua padrona soffre meno la situazione rispetto a un border collie o a un cane da caccia abituato a star fuori due ore al giorno, impegnato in lunghe passeggiate ricche di stimoli. Tutti i cani hanno esigenze di movimento e di attività ma ci sono differenze. In questa situazione diventa difficile per il cane riuscire a soddisfare le normali esigenze di gioco e attività mentali e di socializzazione che sono fisiologiche negli animali. Per questo il cane si può trovare in difficoltà e sviluppare disturbi comportamentali. Debora Ascenzi, istruttrice cinofila Enci al centro di addestramento “Funny Dog” di Sarre, conferma queste problematiche. «Sono aumentate le persone che in questo periodo di Covid hanno deciso di acquistare un cane, e nella maggior parte dei casi proprio un cucciolo. - riferisce Debora Ascenzi - Purtroppo però molti centri come il nostro sono rimasti chiusi in ottemperanza alla normativa vigente, e per tali motivi questi animali hanno avuto poca possibilità di socializzare con altri simili e umani. Chi si è rivolto a noi ha potuto contare sul nostro appoggio attraverso una consulenza telefonica, ma certo attraverso questa via si possono fornire soltanto degli input che il proprietario stesso deve poi mettere in pratica da solo, e non sempre è facile».
Opinione condivisa da Sabrina Fiorio, addestratrice cinofila Enci al centro cinofilo “All dogs” di Sarre: «La chiusura della nostra struttura e le limitazioni alle movimentazioni imposte dalla pandemia ci hanno messo di fronte a molti problemi. C’è sicuramente stato un aumento delle persone che hanno deciso di acquistare un cane, forse anche come valvola di sfogo al periodo. Spesso cuccioli, che però non hanno potuto intraprendere relazioni sociali, che risultano fondamentali nei primi quattro mesi e mezzo di vita del cane. Durante il lockdown molti cani si sono poi riversati nelle aree cani comunali, passandovi anche l’intera giornata e questo ha portato a sviluppare una eccessiva socializzazione tra animali, che spesso sfociava in liti tra di essi».
Nei primi mesi di vita il cane impara a socializzare e soprattutto a rispondere correttamente agli stimoli che gli vengono dall’ambiente: il rumore di un’automobile, una bicicletta che passa, un clacson che suona, una persona con un bastone. Ecco che se un cucciolo non sviluppa da piccolo questa capacità di gestire gli stimoli, da adulto potrebbe manifestare dei comportamenti sbagliati. Il cucciolo apprende come confrontarsi con gli altri cani, gestendo correttamente le differenze morfologiche e di comportamento. Nelle situazioni difficili i cani possono accentuare reazioni eccessive e di irritazione, come del resto succede anche agli umani. Così come possono acuirsi paure e ansie o frustrazioni legate al cambio di abitudini e all’impoverimento nel percorso della passeggiata.
Secondo Morena Subri, istruttrice Enci del centro cinofilo “La tana del lupo” di Quart «L’assenza di socializzazione tra cani ha portato alla mancata capacità di gestione delle paure nei cuccioli, ed in particolare in quelli di taglia grande. Inoltre, quando un cane entra in famiglia deve capire quale è il suo ruolo e questo per telefono è molto difficile da spiegare al proprietario senza un confronto diretto e fisico. Non è un lavoro esclusivo di comandi, ma bisogna anche riuscire a impostare un rapporto di rispetto tra cane e padrone». Per i gatti è un po’ diverso, amano contatti brevi e frequenti: avere il proprio padrone a disposizione è l’ideale. Cosa succederà quanto torneremo alla completa normalità? Sostanzialmente potremmo trovarci di fronte a due situazioni. I cani o gatti più ansiosi che si sono tutto sommato trovati bene al riparo ventiquattro ore al giorno nel branco, ora che tutti escono di casa potrebbero sviluppare ansia e forme di depressione. Quelli che invece saranno felici di tornare alle vecchie abitudini sono i cani che hanno più spiccate esigenze etologiche di gioco e di movimento: loro saranno i più contenti.