Il pellegrinaggio a Lourdes di 160 valdostani “Ogni volta si ritorna a casa carichi d’amore”

Il pellegrinaggio a Lourdes di 160 valdostani “Ogni volta si ritorna a casa carichi d’amore”
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C’erano anche diverse coppie e alcuni sacerdoti che hanno celebrato gli anniversari di nozze o di ordinazione tra i 160 valdostani che hanno partecipato al pellegrinaggio diocesano a Lourdes, organizzato dall’Oftal da venerdì 26 a martedì scorso, 30 agosto. A scegliere la benedizione della Vergine, alla grotta di Massabielle, è stato innanzitutto monsignor Franco Lovignana, che tradizionalmente accompagna pellegrini e malati: quest’anno anche lui ha compiuto un anniversario importante, sono infatti trascorsi 10 anni dalla sua consacrazione a vescovo della Diocesi di Aosta. Hanno celebrato, per l’ordinazione sacerdotale, don Angelo Pellissier 70 anni, padre Palmiro Delalio 60 anni, don Renato Roux 46 anni, don Michel Ottin 45 anni, don Grzegorz Mrowczynski 30 anni e don Lorenzo Sacchi 5 anni. Le coppie presenti erano invece Maria Acheron e Giuseppe Bettinelli per i loro 65 anni di matrimonio; Teresanna Ciamporcero e Romano Dozio (58 anni); Maria Furfaro e Domenico Giovinazzo (54 anni); Maria Aguettaz e Giuseppe Chapellu (52 anni); Silvana Delladonna e Giamberto Tornago (51 anni); Vilma Sage e Ivo Lucianaz (51 anni); Mirella Peaquin e Giovanni Tuberlini (50 anni); Anna De Giacomi e Pietro Bich (40 anni).

Gli anniversari sono stati ricordati durante la cerimonia religiosa di apertura, sabato 27 agosto, nella giornata dedicata alla penitenza e alla riconciliazione. «Bontà e fedeltà non esigono cose grandiose o eccezionali - ha detto il Vescovo nell’omelia della Messa per gli anniversari - Non sono gli eventi straordinari o i successi strepitosi che fanno vivere una famiglia o rendono fraterna e vitale una comunità, ma la perseveranza nel bene, nella fedeltà all’amore promessa e alla vita donata e questo nelle piccole cose di ogni giorno».

Una sessantina dei pellegrini erano ammalati, che sono stati accompagnati alle piscine di Lourdes, anche se non vi si può ancora immergere a causa della pandemia. «Il pellegrinaggio è il momento più emozionante dell’anno. - sottolinea la dottoressa Antonia Billeci, capo medico Oftal Valle d’Aosta e presidente uscente - Per molti degli ammalati è anche l’unica occasione per uscire dalle 4 mura domestiche. È il momento che mi dà maggiori soddisfazioni e mi permette di vivere un benessere spirituale pur nella cronicità e nella disabilità deformante di alcune patologie». Il medico che si dedica alle persone in pellegrinaggio cambia anche la sua visione della malattia. «Sono gli ammalati la mia ricarica di energia, di affetto - continua Antonia Billeci - Sono loro che ridanno un senso al mio lavoro, all’aspetto umano della professione. Conosco gli ammalati prima di partire, molti di loro perché tornano a Lourdes tutti gli anni. Per ognuno è prevista una scheda sanitaria che viene consegnata al momento dell’iscrizione. Essa ci permette di conoscere in anticipo e nel dettaglio le esigenze del singolo ammalato che viene in pellegrinaggio. Negli incontri preparatori, oltre a quanto facciamo da tempo con nozioni sulla mobilizzazione dei pazienti disabili, sto puntando anche su una formazione Blsd per tutti i volontari, per l’uso del defibrillatore, tale da garantire un intervento efficace in caso di necessità di primo soccorso. Sono state, inoltre, ribadite le raccomandazioni per limitare al massimo le possibilità di contagio da Covid. Nella mia professione avverto spesso un senso di incompletezza che si acquieta nel pellegrinaggio annuale. A Lourdes fai dono di te agli altri, superando schemi e ruoli. Nel pellegrinaggio impari a guardare gli ammalati negli occhi e leggerne le emozioni e non solo la sofferenza fisica. E ogni volta si ritorna carichi d’amore».

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