Il nuovo re del Tot Dret è Henri Grosjacques
Arriva il primo sigillo al Tot Dret per Henri Grosjacques, che come l’elvetica Noélie Monney ha condotto una gara che aveva come principale obiettivo quello di “consumare” gli avversari. Così è stato per l’atleta di Brusson, quest’anno terzo all’Aosta-Becca di Nona e nella Monte Rosa SkyMarathon in coppia con Daniel Thedy, che nella prima parte della corsa partita martedì sera da Gressoney-Saint-Jean ha tirato il gruppo insieme a Didier Chanoine, altro favorito, e Gilles Roux. Il primo si è ritirato a Oyace, mentre Roux ha resistito fino a Bosses prima di dare forfait, spianando la strada al trionfo solitario di Grosjacques in 25h42’. Il valdostano ha inflitto un distacco quasi abissale agli inseguitori, con il francese Christophe Tieran secondo in 27h29’ e lo svizzero Raphaël Paronuzzi terzo in 28h42’. Quarto posto maschile per Julien Juglair in 28h57’, finito due minuti davanti a Camille Ferre in 28h59’.
“Sono molto contento - ha dichiarato Henri Grosjacques sulla linea d’arrivo di Courmayeur - e devo ringraziare i miei sostenitori se sono riuscito a compiere questa impresa è anche grazie a loro. La pioggia, il vento e la nebbia hanno caratterizzato la gara: quando sono passato sul Malatrà non si vedeva nulla e ho perso due volte il sentiero, poi per fortuna grazie all’aiuto di un volontario l’ho ritrovato e sono riuscito a concludere la prova. Dedico il trionfo alla mia famiglia e ai miei numerosi tifosi che ho incontrato lungo il cammino”.
Al femminile Noélie Monney ha dato una prova di forza impressionante, ottenendo addirittura il quarto posto assoluto in 28h47’, a 5 minuti dal podio. La svizzera è uscita sulla distanza, facendo la differenza da Ollomont in poi dopo essersela dovuta vedere fin lì con Marie Berna – al secondo posto consecutivo, in 31h08’ – ed una splendida Annalisa Faravelli, per lunghi tratti in testa alla gara e terza al traguardo di Courmayeur in 31h31’.
Tra gli altri valdostani in gara spiccano nella top ten assoluta Luca Lillaz, ottavo in 29h16’, e Tiziano Artaz, nono in 29h20’, e Rita Stevenin in quella femminile, settima in 42h35’: c’è spazio pure per Jean-Luc Perron (11esimo, 29h32’), Marco Beltramelli (19esimo, 32h13’), Rinaldo Navillod (25esimo, 32h59’), Yuri Laurent (29esimo, 34h15’), Michel Ronc (30esimo, 34h32’), Paolo Bal (35esimo, 34h46’), Paolo Favre (39esimo, 35h44’), Luciano Grosjacques (42esimo, 36h41’), Massimo Montecchi (44esimo, 36h42’), Piero Pellegrino (46esimo, 37h10’), Claudio Antonin (47esimo, 37h16’), Mattia Joly (51esimo, 38h24’), Jean Jacquin (57esimo, 38h44’), Hans Olsson (75esimo, 40h31’), Davide Coslovich (78esimo, 40h44’), Stefano Mantione (79esimo, 40h46’), Dino Diémoz (82esimo, 40h50’), Simone Sergi (83esimo, 40h59’), Michel Borinato (84esimo, 41h11’), Luca Pivot (85esimo, 41h11’), Edy Paganin (117esimo, 43h37’), Sergio Framarin (118esimo, 43h39’) e Fabrizio Bonel (119esimo, 43h49’).
Si sono invece ritirati Véronique Chanoine, Roberto Maguet, Giorgio Mondardini, Didier Bieller, Joel Janin, Mattia Sottini, Patrick Marquis, Monique Vicquéry, Marino Serrajotto, Daniela Consol, Mauro Meynet, Andrea Zémoz, Denis Riban, Claudio Borinatto, Alida Foudon, Diego Stevenin, Silvestro Cordaro, Luca Solferino, Orlando Chaussod, Elena Michiardi, Stefano Collé, Massimo Marzano, Christian Burtolo, Gianluca Borrione, Pamela Scarano, Danilo Farcoz, Erik Ruffier, Pietro Trabucchi, Edoardo Ghignone, Stefano Mosca, Antonio Gérard, Dominique Vallet, Annamaria Corsico Piccolino, Massimo Pellicone, Umberto Mosetti, Omar Colliard e Mirko Bagna.
Si conferma il trend che, da quando è nato, contraddistingue il Tot Dret, con più ritirati che finishers: quest’anno sono stati in 144 a non finire la gara, contro i 120 che hanno tagliato il traguardo.