Il numero delle piccole e medie imprese è stabile: sono 280
Le piccole e medie imprese - le cosiddette Pmi - valdostane, ovvero le società con addetti compresi tra 10 e 249 e fatturato tra 2 e 50 milioni di euro, risultano sostanzialmente stabili, calando di una sola unità da 281 a 280, stando allo studio condotto da Cerved e Confindustria sui bilanci 2021 depositati. Di queste 51 hanno più di 50 dipendenti.
Nel 2022 in termini reali il fatturato è cresciuto del 2,5 per cento e rispetto al 2019 l’aumento è dell’8,2 per cento. E il valore aggiunto? Più 2,9 per cento nel 2022 sul 2021 e più 13,5 per cento sul 2019. Stabile l’anno scorso il costo del lavoro a +0,7 per cento e a +7,1 per cento sul 2019, anche guardando al rapporto per unità di prodotto. Frena invece, soprattutto per colpa degli aumenti dell’energia, il margine operativo lordo che resta positivo del 10,2 per cento nel 2022 ma ben distante dal +29,8 per cento del 2021 sul 2020. Appena sotto la media con il nord ovest il Roe, return on equity, che è all’10,9 per cento.
Partendo da questo contesto, Cerved analizzando la natimortalità delle imprese, registra che in Valle d’Aosta l’anno scorso sono nate 95 nuove imprese di capitale, in calo dalle 97 del 2021, distinguendo tra chi si iscrive in Camera di Commercio in seguito a operazioni straordinarie e chi invece avvia una “vera” nuova attività. Non si registrano fallimenti né procedure fallimentari, a fronte di una sola Pmi in liquidazione, erano 2 nel 2021. Salgono invece dalle 52 del 2019 a 56 nel 2021 le imprese zombie, ovvero quelle in forte difficoltà finanziaria, caratterizzate da alti livelli d’indebitamento e dall’incapacità di ripagare gli interessi. Tra quelle del 2019 però il 44,23 per cento ha sanato la sua posizione riemergendo dal baratro e solo 9,62 per cento delle zombie dopo 3 anni sono ancora tali.
Ciononostante, anche per colpa del caro energia, le Pmi in perdita crescono nel 2022: nel nord ovest sono il 28,5 per cento, con una crescita dei debiti dell’8,4 per cento nel 2022 sul 2021, e un aumento del costo del debito in Valle d’Aosta salito al 3,2 per cento con le prime ripercussioni dall’aumento dei tassi, in Italia la media è del 3,4 per cento. A fronte di tutto ciò, tiene la capitalizzazione delle Pmi, che sale del 5,2 per cento annuo nel 2022, determinando un ritorno ai livelli che non si vedevano dal 2014 del rapporto debiti finanziari-capitale netto al 49,4 per cento. Tutto questo nel 2022 non ha generato un impatto degli oneri finanziari sul margine operativo lordo che è sceso al 7,3 per cento. Sono infine 7,3 i giorni di ritardo medi nei pagamenti delle fatture, saldate nel 65,6 per cento dei casi nei tempi previsti. Solo il 2,4 per cento delle imprese risulta in grave ritardo, mentre è il 5,7 per cento delle Pmi a essere rischiose in prospettiva.