Il murale e altre sculture con la motosega Arnad diventerà un museo a cielo aperto

Il murale e altre sculture con la motosega Arnad diventerà un museo a cielo aperto
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Era un muro brutto e anonimo, ora è diventato un originalissimo “biglietto da visita” per coloro che arrivano in paese lungo il percorso della Via Francigena. L’inaugurazione del murale “Le Raffor d’Arnad” è stato il momento culminante delle celebrazioni della festa patronale di San Martino di domenica scorsa, 10 novembre, a Arnad. Si tratta di un’opera realizzata sui 150 metri di muro perimetrale dell’ex Saiform dall’artista “di casa” Alain Joly su un progetto voluto dall’associazione Libertas (che ha vinto un bando del Csv e ottenuto il relativo finanziamento) e dall’Amministrazione comunale di Arnad. Il soggetto della bella composizione - non ancora completata, a causa della pioggia che ha ritardato l’esecuzione dei lavori, ma che verrà ultimata nelle prossime settimane - sono le tradizioni, la storia, i mestieri, le associazioni e i luoghi più caratteristici del paese. Il taglio del nastro è stato accompagnato dalle note della Banda musicale - che ha fatto da colonna sonora alle iniziative del Patrono insieme al gruppo dei Pifferi e Tamburi - e da un bellissimo e gradevole sole. Il sindaco Alexandre Bertolin ha annunciato l’intenzione dell’Amministrazione comunale di riqualificare e mettere in sicurezza la zona a monte della strada che costeggia il murale, via alternativa alla Statale di collegamento tra località Clos de Barme e la zona del Municipio e della chiesa, attraverso un’operazione di pulitura e di taglio selettivo delle piante, per evitare che in futuro possano comportare rischi per la sicurezza di chi transita.

Nelle giornate di sabato e domenica nell’area La Keya è risuonato il rumore delle motoseghe: gli artisti Enrico Melato, Fabio Pini, Enrico Pilotti e Fabrizio Ciarma hanno creato altrettante sculture che andranno ad abbellire - come già avvenuto con quelle realizzate nella scorsa edizione - diversi villaggi e angoli del paese, che si trasformerà così - come spiega il sindaco Alexandre Bertolin - in una sorta di “museo a cielo aperto”. Al momento è certa solo l’ubicazione della scultura che rappresenta un giocatore di palet, che verrà naturalmente collocata nei pressi dei campi di gioco della disciplina a cui è dedicata. L’esecuzione delle sculture con la motosega - che già era stata proposta lo scorso anno - è stata promossa in particolare dall’artista Enrico Melato che è il precursore nella nostra regione di questo tipo di eventi e che ora punta a organizzare anche un’analoga iniziativa internazionale.

La Patronale è stata completata dalla gara di torte - con 35 partecipanti e la vittoria di Margot Laurent per quelle dolci (premiata anche per quella più bella) e di Piercarla Emanuel per quelle salate - e dalle serate in musica in compagnia dei coscritti. I Vigili del Fuoco, infine, hanno intrattenuto i bambini con giochi di avvicinamento al mondo dei pompieri.

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