Il mondo delle batailles de reines vuole ripartire “E’ un evento con una valenza anche economica”

Il mondo delle batailles de reines vuole ripartire “E’ un evento con una valenza anche economica”
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Il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli: domenica 21 marzo si dovrebbe disputare a Montjovet la prima eliminatoria del 63esimo concours régionale delle batailles de reines. Il condizionale, naturalmente, è d’obbligo. Il nuovo Dpcm promulgato dal presidente del Consiglio Mario Draghi martedì scorso, 2 marzo, ha sostanzialmente confermato fino a dopo Pasqua le restrizioni relative ad eventi e manifestazioni. Il mondo dei combats, però, non si arrende.

«Nei prossimi giorni avremo un incontro con la Questura e con il Celva e si vedrà cosa fare. - dice il presidente dell’Association Amis des Batailles de Reines Roberto Bonin - Noi già da tempo abbiamo redatto delle linee guida nel rispetto delle normative anti-Covid: ora bisogna fare una sintesi con un documento condiviso che vada bene per tutti. Abbiamo cercato di presentare un piano plausibile e rispettoso. Siamo ben consci della situazione sanitaria e nessuno pensa di fare qualcosa contro le regole. Tuttavia a porte chiuse, senza pubblico, creando una zona delimitata con tutte le precauzioni del caso, dotando i partecipanti di un braccialetto identificativo e tenendo un registro delle presenze, io credo che possa essere considerata una “manifestazione statica” e che quindi si possa effettuare. Poi siamo consapevoli che viviamo alla giornata e che i discorsi che si fanno oggi, mentre siamo in zona gialla, potrebbero non essere più validi tra qualche giorno se, ipoteticamente, tornasse la zona rossa».

«Quello che bisogna far capire - prosegue il presidente Roberto Bonin - è che le batailles hanno una valenza non solo ludica ma anche economica. A livello ministeriale è riconosciuto che la nostra razza ha un’attitudine al combattimento e questo dà punteggi per gli indici genetici. Non poter attribuire questi punteggi incide sul premio che si percepisce per la selezione, che - ripeto - è avallata dal Ministero. Per non parlare del mercato delle bovine che naturalmente si è fermato. E della commercializzazione dei prodotti, perché è tutta una catena. Se giustamente ci si scandalizza perché a Roma non capiscono l’indotto che c’è dietro gli impianti sciistici, non commettiamo qui da noi l’errore di considerare le battaglie un semplice divertimento senza implicazioni economiche».

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