Il mondo della scuola in lutto per la scomparsa del maestro e pedagogista Sergio Bosonetto
Maestro e pedagogista, come hanno voluto ricordare i suoi cari sull’epigrafe, dopo una breve malattia Sergio Bosonetto è mancato all’età di 96 anni martedì 11 ottobre all’Ospedale Beauregard di Aosta.
Venuto alla luce ad Aosta il 5 giugno 1926, era figlio di Albino Bosonetto di Pont-Saint-Martin, tornitore meccanico alla Cogne, e di Clara Bessone, originaria di Cigliano, in provincia di Vercelli, maglierista. Il padre, maestro di contrabbasso e chitarra nonché tenore, avvicinò fin da piccolo Sergio Bosonetto alla musica e lo avviò allo studio del pianoforte. Così Sergio Bosonetto dapprima accompagnò il papà nei suoi concerti, poi suonò per molti anni con un'orchestra di amici nelle sale da ballo valdostane, infine diresse cori di voci bianche, vincendo numerosi premi. Grande appassionato di jazz, la musica lo ha accompagnato per tutta la vita.
Sergio Bosonetto studiò ad Aosta e si diplomò dapprima all'Istituto Magistrale e successivamente alla Scuola Cogne come geometra. Svolse quest'ultima professione per poco tempo, dedicandosi poi per tutta la vita all'insegnamento e alla scuola.
Fin da ragazzo amava disegnare e dipingere. Coltivò sempre questa sua passione, dedicandosi alla caricatura, dipingendo paesaggi a olio e successivamente sperimentando diverse tecniche e introducendo nei suoi quadri una dimensione simbolica e onirica. Ugualmente, a partire dagli anni Sessanta, si dedicò con passione alla fotografia.
Nel dopoguerra iniziò a insegnare nelle scuole elementari a Châtillon, ad Aosta e a Aymavilles. Nel 1953 sposò Rosa Bois, insegnante, e con lei condivise la grande passione per la scuola e tutte le scelte personali e professionali. Il grande accordo e il legame fortissimo che li ha tenuti uniti per tutta la vita si è spezzato il 20 agosto 2018, data in cui lei è mancata. Nel 1954, nacque la figlia Clara Bosonetto, anche lei insegnante, attualmente in pensione.
Negli anni Sessanta, pur lavorando, Sergio Bosonetto iniziò gli studi all'Università di Torino. Sotto l'egida del professor Francesco De Bartolomeis, si avvicinò al movimento della scuola attiva e alle tecniche di Célestin Freinet. Con una tesi sul rinnovamento dell'insegnamento della matematica e della logica nel primo ciclo della scuola elementare, scritta con Fiorenzo Alfieri, Maria Teresa Fontana e Silvana Mosca, conseguì la laurea in Pedagogia.
La passione per la matematica, per la logica e per le scienze, caratterizzò tutta la sua vita professionale e personale. Entrò a fare parte del Movimento di Cooperazione Educativa e prese contatto con il movimento francese della scuola attiva fondato da Célestin Freinet e con la Ridef, il movimento internazionale degli insegnanti francofoni. Coinvolgendo esperti italiani e francesi, organizzò in Valle d’Aosta, per oltre 20 anni, in collaborazione con l'Assessorato regionale della Pubblica istruzione, scambi tra scolaresche valdostane e francesi e stages internazionali per il rinnovamento della Pedagogia e della didattica e per la diffusione del bilinguismo.
In quegli anni si alternarono in Valle d’Aosta pedagogisti come Bruno Ciari, Mario Lodi, Andrea Canevaro, Célestin Freinet, René Grosso e Raoul Faure.
Negli anni Settanta vinse il concorso come direttore didattico e quindi diresse per 10 anni il Circolo di Nus. Il sindaco Camillo Rosset, a nome di tutta la comunità, lo ricorda con immensa stima: «Sergio Bosonetto sapeva che le differenze fra i bambini di una stessa classe sono in costante aumento e ci sono nella stessa classe culture e lingue ancora più differenti rispetto a quelle che già convivevano negli anni Settanta, e questa consapevolezza lo portava con maggior forza a ricordare quanto sia indispensabile considerare la provenienza sociale e linguistica di ciascuno, portatrice di svantaggi e vantaggi. Come strumenti per raggiungere lo scopo Sergio Bosonetto credeva nella cooperazione tra insegnanti e tra alunni, basandosi sulla convinzione che le pedagogie autoritarie disturbano l’impegnativo lavoro dei bambini, creano difficoltà di integrazione nel gruppo, disistima di sé e atteggiamenti negativi verso le attività scolastiche. Le classi, al contrario, dovevano essere vissute e organizzate come comunità sociali, con propri strumenti di comunicazione rivolta all’interno e all’esterno della scuola. La cooperazione aveva lo scopo di dare ai bambini gli strumenti per essere cittadini consapevoli, membri di una comunità. E tutto questo, sempre con un sorriso ed una intelligenza straordinari. Era innamorato della bellezza della nostra collina dove per tanti anni ha condiviso la vita del paese, la paura dell'alluvione, la tenace ricostruzione». Successivamente Sergio Bosonetto assunse la direzione del 2° Circolo di Aosta fino alla pensione, nel 1986. In qualità di Direttore, si dedicò al rinnovamento, alla sperimentazione di nuove tecniche educative e alla formazione dei docenti.
Sempre in quegli anni, si batté per l’inclusione dei bambini diversamente abili nella scuola di tutti, insieme a Francesco Saccagno dell’Associazione nazionale mutilati invalidi civili, alle associazioni dei genitori e degli insegnanti, agli psicologi e agli operatori del settore educativo. Grazie a questo movimento, la Valle d’Aosta fu tra le prime regioni italiane a raggiungere questo importante obiettivo.
Fu inoltre socio fondatore della Cgil scuola della Valle d’Aosta e della Société Valdôtaine de la Préhistoire et de l’Archéologie.
Dopo la pensione, Sergio Bosonetto collaborò per 5 anni con la casa editrice Emme Edizioni, curando come redattore, e come autore, numerose pubblicazioni: libri di testo per le scuole elementari e per le scuole medie, pubblicazioni scientifiche e libri di narrativa.
Ritiratosi a vita privata, ha continuato a dedicarsi alle sue passioni: lo studio della matematica, delle scienze, la pittura, la fotografia, l’orto e il giardino.
È stato un padre, un nonno e un bisnonno amorevole, sensibile e attento, una vera guida per tutta la sua famiglia. I funerali sono stati celebrati in forma civile ieri, venerdì 14, nella Sala del commiato del Cimitero di Aosta. Ora riposa, come desiderava, nel Cimitero di Aosta, accanto alla sua Rosa. Oltre che nella memoria dei suoi cari, il ricordo di Sergio Bosonetto resterà vivo in quella di tanti maestri che gli sono riconoscenti perché ha insegnato loro a insegnare.