«Il mondo dell’audiovisivo non si ferma»

«Il mondo dell’audiovisivo non si ferma»
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Nonostante il mondo cinematografico sia fermo, la domanda di contenuti è in forte crescita, anche se le sale cinematografiche sono chiuse al pubblico con gravi conseguenze su esercenti e distributori. I set aperti sono molti e la Film Commission Vallée d’Aoste riceve diverse proposte. Tra queste, il progetto di Wildside tratto dal libro Le otto montagne di Paolo Cognetti (vedi intervista a sinistra, ndr), il cui casting per la ricerca di 2 ragazzini tra gli 11 e i 14 anni è in fase avanzata: sono arrivate diverse candidature, che ora saranno analizzate, in vista dell’apertura del set in estate in varie località della Valle d’Aosta, a partire dalle montagne di Brusson, dove la storia ha tratto ispirazione. Il 2020, nonostante la crisi dell’industria, ha portato in regione diverse produzioni, anche inaspettate, come spiega la direttrice Alessandra Miletto. «Al momento attendiamo la messa in onda e l’uscita nelle sale di alcuni prodotti, - riferisce Alessandra Miletto - da Rocco Schiavone, le cui riprese sono avvenute l’estate scorsa ad Aosta, a Diabolik Il Film dei Manetti Bros, girato a Courmayeur, al documentario Big North con Paolo Cognetti di Samarcanda Film, Feltrinelli Real Cinema e Rai Cinema, e aspettiamo anche l’esito di sopralluoghi effettuati per una produzione internazionale che raramente la Valle d’Aosta ha visto. Inizieranno la settimana prossima le riprese del lungometraggio Upside Down di DM Communication». Arrivano inoltre nella nostra regione 2 produzioni di videoclip: quello di Loredana, giovane rockstar svizzera che, nonostante in Italia non sia famosa, in Germania e nella Svizzera tedesca ha già raggiunto quasi 5 milioni di visualizzazioni su YouTube. «Ci avevano contattati per poter girare sulla Diga di Place Moulin e a Courmayeur, in particolare sulla Skyway», spiega Alessandra Miletto che aggiunge: «Il video girato qui ha già superato 4 milioni di visualizzazioni. Il progetto è arrivato tramite Shooting in the Alps, che fa riferimento a Paolo Sassi, con cui avevamo già collaborato». Anche l’italiana Miss Keta ha scelto la Valle d’Aosta per girare il clip di Giovanna Hardcore, dividendosi tra il lago di Verney, il Piccolo San Bernardo e il castello di Cly, che ha già superato 1 milioni di visualizzioni. «Negli ultimi anni questo tipo di produzioni arrivano a essere anche fino a 6 l’anno, - afferma Alessandra Mileto - ma non sono la soluzione migliore per impiegare le maestranze locali, poiché arrivano già organizzati per svolgere il lavoro internamente». Per permettere ai valdostani del settore di mettersi alla prova, la Film Commission ha in programma, oltre che laboratori di formazione continui, di attrarre lavori internazionali e italiani di alto livello. «Senza i festival e senza i mercati in presenza, - ragiona Alessandra Mileto - questo è il momento di generare le idee, di puntare sulle risorse umane che abbiamo in regione e che hanno bisogno di seri percorsi di formazione per essere pronti alla riapertura dell’industria audiovisiva». Sicuramente le produzioni sono attratte dalla grande collaborazione della Regione e degli Enti locali valdostani, che semplificano l’iter burocratico, oltre al fatto che, come precisa la direttrice della Film Commission, «Non abbiamo un bando annuale o semestrale, ma un film fund a sportello, a partire da una cifra stanziata annualmente. Da un paio d’anni abbiamo puntato sull’internazionalizzazione, spronando gli autori e i piccoli produttori presenti sul territorio a confrontarsi anche con l’estero, e sulla formazione degli autori e delle maestranze, che già sono cresciute grazie alla serie Rocco Schiavone, anche grazie a una collaborazione con il Torino Short Film Market, che a fine 2020 si è svolto online e auspichiamo possa tornare in presenza a dicembre 2021. Una partnership che ci piace perché si lega al concorso di idee Ça Tourne! per i cortometraggi da realizzare esclusivamente in Valle d’Aosta, che abbiamo varato a novembre e di cui a breve annunceremo i vincitori, ben consapevoli che il corto è il primo passo per mettersi alla prova nella produzione audiovisiva».

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