Il mistero di Barma Cotze: vuota anche la terza tomba preistorica
Si è conclusa ieri, venerdì 1° settembre, l’esperienza degli studenti dell’Università di Ferrara impegnati negli scavi archeologici al sito di Barma Cotze sulle alture di Donnas.
Un’esperienza sul campo affascinante per molti di loro, che ha entusiasmato pure i tanti che martedì scorso, 29 agosto, nel tardo pomeriggio, hanno preso parte alla visita guidata, dopo che il giorno precedente - lunedì - la sala della biblioteca di Donnas si era presentata gremita di pubblico.
D’altronde l’argomento del popolamento del sito preistorico è intrigante e pure la stagione 2023 di scavi ha riservato l’appassionante interrogativo dell’apertura della terza tomba, individuata nel 2022 ed ora portata alla luce. E anche in questo caso non sono stati rinvenuti resti umani all’interno. «La ricerca di Barma Cotze - spiega l’archeologo della Regione Luca Raiteri - ha fatto un salto di qualità visto che ben 3 tesi di laurea sono state affidate dall’Università di Ferrara. Una di queste studierà i sedimenti delle tombe alla ricerca di elementi che possano essere utili a comprendere cosa è stato rinvenuto. Inoltre un approfondimento scientifico per la micromorfologia del luogo è stato affidato a Michele Bassetti di Trento, che estraendo dei campioni del terreno riuscirà a fornire delle risposte sulla frequentazione del luogo. Allo stesso modo si procederà alla ricostruzione della vegetazione del sito, attraverso la paleoecologia che studia i semi, così come verrà effettuato il riconoscimento della fauna, visto che abbiamo trovato dei frammenti irriconoscibili e con le analisi “zooms” sarà possibile ricostruire a livello molecolare le ossa, in modo da capire se sono umane o animali.»
Il sito è stato ora ricoperto e a novembre con il georadar si tornerà sul luogo per capire se vi è la presenza di altre tombe, che saranno così oggetto di studio nell’estate del 2024.