Il ministro Massimo Garavaglia: «I fondi stanziati rappresentano solo una prima tranche»
Accompagnata dal senatore Albert Lanièce, una delegazione di sindaci dei Comuni turistici della Valle d’Aosta - ristretta a causa delle norme sanitarie vigenti e della quale facevano parte Michel Martinet e Alex Brunod, sindaci rispettivamente di Gressan e Ayas - ha incontrato giovedì scorso, 25 marzo, a Roma il Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.
Il comparto in Valle d’Aosta rappresenta il 22 per cento del Pil. Per i sindaci, a causa delle restrizioni anti-Covid proprio la Valle d’Aosta è la regione più penalizzata dal punto di vista turistico. Per le dimensioni ridotte e il numero limitato di abitanti non può contare su un mercato interno. I Comuni turistici sono a loro volta i più danneggiati, perché l’economia dei loro territori è basata quasi esclusivamente su questo indotto e la maggior parte del personale, impiegato nel settore, ha contratti stagionali. I Comuni turistici valdostani richiedono ristori immediati da assegnare al personale non assunto del comparto e alle attività turistico-ricettive e commerciali, in maniera commisurata ai minori introiti.
Il ministro Massimo Garavaglia ha sottolineato che i fondi attualmente stanziati rappresentano solo una prima tranche e altri fondi saranno messi a disposizione.
Altre richieste riguardano risorse che devono essere assicurate per i mancati incassi anche alle società di impianti di risalita, ai contraenti di mutui e agli stessi Comuni turistici per le mancate entrate dalle imposte locali, parcheggi e imposta di soggiorno tra tutti. Alla Regione devono essere assicurati ristori per i minori introiti di Irpef, Irap, autostrade e trafori.
Per i sindaci dei Comuni turistici valdostani è necessario destinare una cospicua parte dei fondi europei per il sostegno alla montagna, ad esempio includendo funivie e telecabine tra gli interventi di mobilità sostenibile e consentendo ai privati di compartecipare alla gestione degli impianti di risalita.
Un altro capitolo deve riguardare i trasporti e le misure specifiche per favorire la mobilità, migliorando i tempi di percorrenza per raggiungere la regione e in particolare i Comuni «testata di valle», superando le annose criticità legate alla ferrovia, all’autostrada e alla viabilità interna. Attenzione deve essere prestata inoltre alla sicurezza e agli interventi da programmare per i 2 trafori, prevedendo interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e ponendo attenzione alla responsabilità degli amministratori dei territori montani.
Fra le proposte vi è pure la richiesta di estensione del SismaBonus e dell’EcoBonus 110 per cento agli interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici delle aree montane, la fornitura a questi Comuni delle possibilità e degli strumenti per dotarsi di infrastrutture per la distribuzione della banda larga alla popolazione; la destinazione di una parte dell’extra gettito Imu e dell’Imu relativo agli immobili di categoria catastale D ai Comuni valdostani, per un periodo di 10 anni; l’esclusione delle società degli impianti a fune a partecipazione pubblica dall’applicazione della Legge Madia evitando che nel prossimo futuro si ritrovino vincoli troppo onerosi per la loro ripresa economica.