“Il malore, il panico e quegli angeli che mi hanno salvato” Fabio Pasquettaz racconta il suo incidente con la betoniera
«È trascorso ormai un mese ma non potrò mai dimenticare il dolore al petto di quei momenti e il grave pericolo corso. E non scorderò le mani e i volti delle persone che per salvarmi la vita hanno fatto l’impossibile. A loro voglio dire grazie!». Le parole sono di Fabio Pasquettaz, 35 anni, di Challand-Saint-Anselme, che ricorda l’incidente in cui sabato 25 marzo scorso ha rischiato di perdere la vita, lungo la strada regionale della Val d’Ayas, poco sopra Verrès.
Fabio Pasquettaz - che affida alle pagine del nostro settimanale il messaggio di ringraziamento rivolto ai suoi soccorritori - era alla guida della sua betoniera quando, poco dopo le 8.30 del mattino, si è sentito male e ha perso il controllo del mezzo finendo nella scarpata appena sopra le case di Chavascon. Per estrarlo dalle lamiere ci sono volute circa 4 ore di lavoro della Squadra Taglio dei Vigili del Fuoco di Aosta e l’intervento di un’autogru per sollevare il mezzo. Fabio Pasquettaz è stato poi trasportato all’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta, dove è stato ricoverato in rianimazione con contusioni varie alle gambe.
«Stavo percorrendo la mia amata valle con il camion, una betoniera Astra. - racconta - Per cause che ancora non so spiegarmi, ho avuto un malore al petto e mi sono quindi appoggiato con la betoniera al guard rail a destra, percorrendo una cinquantina di metri in questo modo, almeno secondo quanto riferito dai testimoni dietro di me. Ricordo che, all’altezza della curva, mi sono sentito trascinare all'esterno finendo con la betoniera nella scarpata. Ho poi ripreso conoscenza e da quel momento è iniziato qualcosa che cambierà per sempre la vita. Nella contorsione delle lamiere mi sono sentito schiacciare le gambe e ho pensato che fosse giunta la mia ora. La betoniera si è fermata tra una vasca di cemento e alcuni alberi da frutto. Sul posto si trovava la guida alpina Rudy Perronet, esperto di soccorso alpino, che nonostante la situazione critica e la posizione precaria della betoniera ha avuto il coraggio di avvicinarsi e togliere un pezzo di lamiera sopra la mia schiena che mi impediva di respirare». «Quando ho sentito le sirene dei mezzi di soccorso ho pensato di essere salvo nonostante le mie gambe fossero schiacciate tra il motore, la pedaliera, il cruscotto e il volante. - prosegue Fabio Pasquettaz - La perdita della sensibilità ai piedi mi ha fatto andare ancora di più nel panico. L’operazione del mio salvataggio ha richiesto molte ore, perché ulteriori movimenti imprevisti del mezzo avrebbero potuto causarmi altri gravi danni fisici. Ho percepito il sospiro di sollievo dei Vigili del Fuoco permanenti della Squadra Taglio e dei Vigili del Fuoco volontari di Verrès quando, dopo oltre 3 ore, sono stato estratto dall’abitacolo e portato dai Volontari del Soccorso “118” di Ayas nel punto esatto dove era atterrato l’elicottero con l’equipaggio composto dal personale medico e da guide alpine. Se sono vivo è grazie, soprattutto, a tutte queste persone che hanno creduto in me e nella mia tempra fisica e mi hanno sostenuto con parole e gesti di conforto. A tutte queste persone, ma anche ai miei colleghi della ditta Evançon per cui lavoro e che hanno provveduto al recupero del mezzo, dico con tutto il mio cuore: “Siete stati i miei angeli, siete i miei eroi!”».