Il “Giro della Valle d’Aosta” del sessantennale da mercoledì prossimo con cinque tappe
Tutto è pronto per il “Giro della Valle d’Aosta-Mont Blanc” del sessantennale con 5 tappe, una in Francia, una che sconfina nel biellese e in Canavese e 3 in Valle con 559 chilometri e 13.000 metri di dislivello per “camosci” in bicicletta. Da poco orfana degli ex patron Giovanni Ramires e Vasco Sarto e dopo il successo della partenza del “Giro Next Gen” in Valle d’Aosta la corsa valdostana vedrà al via 28 squadre con molti dei migliori under 23 delle società satelliti professionistiche e delle nazionali di Italia e Austria. In gara sarà anche il valdostano di Gignod Etienne Grimod con la Biesse Carrera. Il grande favorito è ancora Jarno Vidar, il belga vincitore proprio del “Giro Next Gen” ma sono molti i possibili protagonisti con così tante, forse proposte in maniera esagerata, salite della manifestazione.
Si partirà mercoledì prossimo, 17 luglio, nella Haute Savoie con 50 chilometri da Saint-Gervais a Passy ed arrivo in salita al Plaine Joux, giovedì 18 saranno 127 i chilometri da Verrès a Borgofranco con le rampe di Andrate e della Serra, venerdì 19 in programma 129 chilometri da Sarre a Pré-Saint-Didier con le salite di Verrogne, del Colle San Carlo e l’arrivo finale al Verrand, sabato 20 sarà il tappone con 163 chilometri da Saint-Vincent a Champoluc affrontando i ripidi tratti di Payé a Verrayes, di Perloz, del Col d’Arlaz, del Col Tsecore e del Col de Joux, infine domenica 21 da Valtournenche a Breuil Cervinia andata e ritorno saranno 95 chilometri con il Colle San Pantaleon e la salita finale.
Sessant’anni di storia, da 11 anni la corsa parla straniero
Il “Giro della Valle d’Aosta” è stato scritto da tanti personaggi che hanno fatto la storia del ciclismo rossonero come Giovanni Cossavella, Raymond Jans, Maggiorino Ferrero, Francesco Aresca, Ennio Pedrini, Walter Lain per arrivare alla lunga gestione dell’appena scomparso Giovanni Ramires fino ai giorni nostri. Il primo vincitore di tappa fu il grande campione e discesista torinese Italo Zilioli, terzo nel 1962 dietro a Gilberto Vendemmiati e Marcello Mugnaini, poi nel 1963 si impose Gianni Motta che faceva impazzire le donne, uno stop nel 1965 e via via in crescendo con successi importanti nel 1968 per il campione olimpico Pierfranco Vianelli, nel 1972 finì terzo il grande Giambattista Baronchelli nell’edizione andata a Efrem Dall’Anese, nel 1977 chiuse terzo Silvano Contini, nel 1979 vinse Alessandro Paganessi, nel 1981 Franco Chioccioli poi vincitore del “Giro d’Italia”, nel 1983 la prima affermazione straniera con il belga Luc Wallays, già terzo l’anno prima, memorabile fu l’edizione 1984 con primo il bergamasco Flavio Giupponi e terzo il “diablo”, il varesino Claudio Chiappucci capace poi di grandi imprese come a Sestriere il 18 luglio del 1992 al “Tour de France” e 8 giorni in maglia gialla nel 1990. Tra gli stranieri vinsero nel 1985 lo svedese Stephen Brykt e nel 1987 il francese Fabrice Philippot. Nel 1988 si impose il bresciano Enrico Zaina, nel 1989 la prima impresa del bergamasco Ivan Gotti che poi conquistò 2 “Giri d’Italia” con il tappone decisivo di Cervinia del 1987, con Champremier e San Pantaleon, per poi ripetersi nel 1990 in Valle d’Aosta. Nel 1991 successo di Wladimir Belli con terzo Andrea Noé, nel 1992 il vincitore fu il trentino Gilberto Simoni davanti a Leonardo Piepoli, nel 1996 Maurizio Vandelli, nel 1998 il moldavo Igor Pugacvi seguito dal ceco Milan Kadlec. Quindi è arrivata la doppietta dell’ucraino Jaroslav Popovych nel 2000 e 2001 imitato da Marco Marzano nel 2002 e 2003. Domenico Pozzovivo finì secondo nel 2004 dietro allo sloveno Tomasz Nose. Il primo colombiano a trionfare è stato nel 2007 Alex Norberto Ardila Cano, seguito nel 2009 dal grande francese Thibault Pinot, il russo Peter Ignatienko nel 2010, la doppietta di Fabio Aru, poi vincitore a Cervinia anche al “Giro d’Italia”, nel 2011 (secondo l’americano Joseph Dombrovski) e nel 2012, Davide Formolo secondo nel 2013 e ancora tanti stranieri come Suaza Arango il figlio e nipote d’arte Lenny Martinez per finire con Darren Rafferty lo scorso anno, mentre un italiano (l’ultimo fu Davide Vilella nel 2013) non vince da 11 anni.