Il giro del mondo in barca a vela di Roger Junet raccontato in una bella serata al Teatro Splendor
“Ho scoperto che la terra non è piatta”. Sono queste le parole che racchiudono il racconto di un’impresa epica, la spontaneità di un giovane uomo di montagna che ha scoperto una passione sconfinata per il mare e la spensieratezza di chi ama quello che fa. Ecco gli ingredienti che giovedì scorso, 5 maggio, hanno condito la serata dedicata a Roger Junet - velista di Sarre, con famiglia originaria di Gignod e a lungo titolare di un albergo a Saint-Nicolas - grazie all’Assessorato regionale del Turismo al Teatro Splendor di Aosta. A partire dalle 18, il valdostano che risiede da anni negli Stati Uniti, ora a Portland nel Maine, sulla costa occidentale, ha raccontato la sua esperienza nella “Globe 40”, una regata di 190 giorni che ha visto la sua barca - la “Gryphon Solo 2” - partire da Tangeri in Marocco per intraprendere un viaggio di circa 40.000 miglia marine attorno al globo.
Un racconto straordinario, capace di coinvolgere il pubblico attraverso aneddoti e spezzoni di video, sempre accompagnati dalla genuinità di Roger Junet. Nella narrazione della traversata, spazio anche ai momenti di grande difficoltà, come gli incontri con le correnti dei mari del sud o i diversi incidenti occorsi alle vele, alle componenti meccaniche e alle varie parti della barca che hanno reso l’avventura ancora più avvincente. Accanto a questi, molti istanti di estrema gioia, quali ad esempio l’incontro con le tribù della Polinesia Francese, l’accoglienza da parte della squadra neozelandese dell’America’s Cup in occasione dell’approdo a Auckland o l’avvistamento dal bel mezzo dell’Oceano del satelllite Starlink di Elon Musk. Insomma, la serata dedicata a Roger Junet ha aperto lo sguardo degli spettatori presenti, catturati dai racconti di uno sport che associato alla Valle d’Aosta potrebbe suonare fuori luogo, ma che in realtà ha tantissimo in comune con l’esplorazione alpinistica e con il ruolo da assoluta protagonista che la natura svolge nel panorama montano, al pari di quello marino.
La serata - introdotta dall’assessore regionale allo Sport e al Turismo Giulio Grojacques - oltre a mostrare senza filtri l’impresa di Roger Junet e del suo compagno di regata Joe Harris (detto amichevolmente “Giuseppe”), ha permesso al velista di pubblicizzare la sua storia con l’obiettivo di avvicinare qualche sponsor che possa sostenere i suoi progetti futuri. Progetti che partiranno già domenica 4 giugno, quando Roger Junet prenderà parte alla “Normandy Channel Race” - una regata tra Francia, Regno Unito e Irlanda - nella quale sarà accompagnato da un’imbarcazione speciale - la “Visit Valle d’Aosta” - chiamata così in onore della sua terra natale.