Il Giro d’Italia torna a Cogne dopo 37 anni

Il Giro d’Italia torna a Cogne dopo 37 anni
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Tutto è pronto a Cogne dopo 37 anni di attesa per ospitare domenica 22 maggio, con partenza da Rivarolo, la 15esima tappa di 178 chilometri con le salite di Les Fleurs e Verrogne e arrivo a Lillaz del 105esimo Giro d’Italia. La corsa rosa, dopo il giorno di riposo di lunedì 23, si trasferirà poi a Salò sul lago di Garda per affrontare le salite valtellinesi, il Mortirolo, le Dolomiti e terminare a Verona domenica 29 maggio dopo 3.443 chilometri in tutta la penisola e in Ungheria. La gara organizzata da La Gazzetta dello Sport salirà a Cogne per la seconda volta nella storia dopo il successo del 1985 dello statunitense Andrew Hampsten sul colombiano Reynel Montoya e lo spagnolo Marino Lejarreta con Bernard Hinault in maglia rosa. Allora Hampsten della Seven Eleven, capace di attaccare da solo alla Poyà di Aymavilles, era poco conosciuto, gli statunitensi avevano vinto la prima volta una tappa al Giro 6 giorni prima con Ron Kiefel a Perugia, 3 anni dopo proprio l’americano conquistò successo generale al Giro d’Italia.

Nel 1985 si arrivò tra i camosci e gli stambecchi a Valnontey, questa volta per celebrare i 100 anni del Parco del Gran Paradiso il traguardo sarà posto a Lillaz. Ricordiamo anche che a Gimillan di Cogne arrivarono a distanza di un anno, lo stesso giorno, il 29 aprile, due tappe del Giro delle Regioni, nel 1998 la Saint-Vincent-Cogne vinta dall’abruzzese Ruggero Marzoli e 1 anno esatto dopo nel 1999 la Arvier-Cogne conquistata dal francese Pierrick Fedrigo su Ivan Basso, con in maglia di leader dopo il successo il giorno prima a Courmayeur il romano Leonardo Giordani, poi vincitore finale. Presidente del Comitato Tappa è Giuseppe Lamastra che con lo speaker di Cogne del Giro d’Italia Paolo Mei sono riusciti a portare a “La Valle d’Aosta in Giro” per la presentazione allo Splendor davanti ad una grande platea e con l’allegria dei Lou Tintamaro e della mascotte in rosa Gigi 2 campioni come il trentino Gilberto Simoni e il bergamasco Wladimir Belli.

La tappa partirà alle 12.25 da Rivarolo e dovrebbe arrivare a Lillaz intorno alle 17.15 con quartiere di tappa alla palestra e alla grande area per le centinaia di enormi mezzi delle squadre, dell’organizzazione e della televisione nel piazzale davanti al cimitero dove si fermerà anche la variopinta carovana pubblicitaria che con la tappa del Giro E partita alle 12.50 da Aosta, piazza Emile Chanoux, per 60 chilometri per bici elettriche, precederà i corridori. Ci saranno anche 60 maestri di sci che con una divisa speciale per l’evento percorreranno gli ultimi chilometri tutti insieme. Tra i favoriti figurano il campione olimpico ecuadoregno Richard Carapaz, il portoghese Joao Almeyda, il francese Romain Bardet, il britannico Sean Yates con poche speranze di fare bene tra i corridori di 29 nazioni gli italiani Vincenzo Nibali, Giulio Ciccone, Roberto Fortunato e Domenico Pozzovivo, già attardati sin dalle prime asperità martedì sull’Etna.

Il Giro d’Italia è partito con il grande abbraccio popolare e gli splendidi paesaggi della 3 giorni in Ungheria con alla ribalta uomini importanti per le classiche come l’olandese Mathieu Van der Poel e l’eritreo Biniam Girmay, poi i primi sprint, i primi attacchi e crolli in Sicilia con il giovane spagnolo Juan Pedro Lopez Perez, scricciolo di 60 chili, in rosa proprio nel giorno in cui uno dei favoriti, il colombiano Miguel Angel Lopez, è stato costretto al ritiro.

La corsa rosa è arrivata in Valle d’Aosta 69 anni e 357 giorni prima di Cogne 2022 (il 6 giugno 1952 la Cuneo-Saint-Vincent vinta da Pasqualino Fornara con Fausto Coppi maglia rosa nel quarto dei suoi 5 Giri vinti) ed è stato ospitata in 10 località diverse con 28 arrivi di tappa e 24 partenze, a Cogne ci sarà dunque il 29esimo arrivo in Valle della maglia rosa. Le tappe del Giro si sono concluse 13 volte a Saint-Vincent, 5 a Breuil Cervinia, 3 ad Aosta, 2 a Pila e Courmayeur e 1 a La Thuile, Gressoney-Saint-Jean e Cogne, per le partenze 17 volte Saint-Vincent, 4 Aosta, 1 Courmayeur, Verrès e Pont-Saint-Martin. Nella nostra regione hanno vinto 13 italiani e 15 stranieri di 11 nazioni, 3 volte solo il grande “cannibale” belga Eddy Merckx (25 vittorie in 7 anni) nel 1968 e 1970 a Saint-Vincent e nel 1973 ad Aosta sul traguardo di via Festaz. L’ecuadoregno Richard Carapaz indossò la maglia rosa a Courmayeur vincendo l’ultima tappa arrivata in Valle d’Aosta e partita da Saint-Vincent il 25 maggio 2019.

Tra le tante manifestazioni sabato nell’ambito della “Notte Rosa”, con concerto degli Orage in serata in piazza Chanoux a Cogne, ci sarà la cicloscalata “Pedala aspettando il Giro 2022” con partenza alle 17 dall’Atelier Boldrini a Pont Suaz a Charvensod e dopo tratto controllato sino ad Aymavilles cronometro sino in piazza Chanoux a Cogne dove ad aspettare gli appassionati saranno musica, canti, balli, enogastronomia, giochi e festa grande per grandi e piccini. Al vincitore di tappa a Lillaz verrà consegnata una scultura in magnetite delle miniere di Cogne offerta e realizzata da Donato Savin, noto artista della pietra di Cogne, con la raffigurazione del Gran Paradiso e una venatura con riprodotta l’altimetria della non difficile salita finale. La scultura è esposta sino alla tappa all’Office du Tourisme a Cogne come questo inverno il sindaco Franco Allera e il Comitato Tappa guidato dal vicesindaco Giuseppe “Pippo” Lamastra, ottimo biker a livello italiano, avevano proposto in piazza in una teca il “Trofeo Senza Fine” che andrà al 105esimo vincitore del Giro d’Italia. Chi sarà dopo un Giro tra i più duri degli ultimi 20 anni? Ci saranno ancora tante grandi salite nell’ultima settimana ma qualche indizio potrebbe arrivare proprio da Cogne dopo 2 settimane di fatica risalendo l’Italia da Avola a Lillaz, dal mare di Sicilia al Gran Paradiso.

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