Il Gap dei gap diventa un trend

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Secondo un recente sondaggio di YouTrend, le donne nei Consigli regionali italiani sono 218 a fronte di 677 uomini, cioè il 24 per centro rispetto al 76 per cento. Detto con un’altra proporzione, perché non mi capacito, le donne sono meno di un quarto del totale.

I peggiori Consigli regionali sono quasi tutti al sud, viene da pensare che ci sia un’arretratezza culturale, forse anche sociale. All’ultimo posto è la Basilicata con 1 sola donna su 21 consiglieri.

Eppure per legge esiste la doppia preferenza di genere, quindi si possono votare 2 candidati purché uno sia donna è uno uomo. Non tutte le regioni si sono “ancora” adeguate alla doppia preferenza, infatti Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Valle d’Aosta non la hanno (con calma, si tratta di una legge del 2016).

Il solito soffitto di cristallo si fa sentire, inutile dare una flebile opportunità alla doppia elezione se poi ogni meccanismo politico non prevede un egual ruolo femminile.

Bisogna partire dalla cultura dell’uguaglianza, la stessa lacuna che genera probabilmente gli efferati femminicidi e le aberranti violenze familiari.

Bisogna che i genitori insegnino ai figli la dignità femminile, pur se nella differenza col maschile, la dignità di ogni persona in quanto tale, a prescindere dal sesso.

Lo stesso deve fare la scuola, dove esistono ancora libri che raccontano come “la mamma prepara la torta mentre papà va a lavorare”.

Quasi tutte le regioni del nord sembrano più emancipate, perché scrivo quasi? Perché la Valle d’Aosta segnala il tristissimo primato in negativo. E’ infatti penultima nell’intera classifica italiana, con un triste 9 per cento, dietro Abruzzo, Puglia, Molise e Calabria.

Eppure le legge in vigore dal 2016, prevede la parità di genere, adeguandosi molto in ritardo ad un’Europa che ne sancisce il diritto da molto prima e lascia l’Italia con un punteggio di uguaglianza di genere al di sotto di 4,2 punti rispetto alla media europea.

Nonostante tutti questi anni le pari opportunità nella rappresentanza politica non hanno ancora varcato la soglia dei monti valdostani.

Eppure il valdostano che ho in mente io non ha la cultura ruvida di una cicoria, ma la sensibilità forte di una stella alpina, quindi non capisco cosa possa essere accaduto…Che certi concetti civici di buon senso e di sana psicologia abbiano preso un treno per cercare di arrivare in Valle?

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