Il Gala di primavera a scopo benefico della Delegazione valdostana degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia
Sabato 14 maggio si è tenuto all’Hotel Miramonti di Cogne il Gala di primavera organizzato dalla Delegazione valdostana degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia.
La serata è stata organizzata con lo scopo di dare un aiuto economico a La Petite Ferme du Bonheur di Doues che si occupa in particolare di inserire nel mondo del lavoro ragazzi con disabilità intellettive.
L’iniziativa rientra anche nelle attività organizzate in Valle d’Aosta, come nelle altre 18 delegazioni italiane e 17 estere, per celebrare i 450 anni dell’istituzione dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro risalente al 1572 e che vede tra i suoi cavalieri il primo valdostano Philippe d’Avise ammesso il 14 maggio 1573 come sessantesimo cavaliere dell’Ordine.
Il delegato degli Ordini Dinastici per la Valle d’Aosta Giovanni Girardini ha fatto notare come, nella storia della regione, i circa 140 cavalieri mauriziani ammessi nel corso dei 450 anni siano stati tra i personaggi della nostra storia locale che più hanno inciso sulla vita della città di Aosta e della regione con il loro servizio in ambito assistenziale e ospedaliero in particolare - vecchio e attuale ospedale furono costruiti e gestiti dall’Ordine -, ma anche in ambito civile e culturale. Oltre a Xavier de Maistre, al conte Edouard Crotti, al barone Emmanuel Bich, all’abbé Edouard Bérard, all’abbé Jean Baptiste Cerlogne, al professor Lino Colliard e al vescovo Ovidio Lari, tanti sono anche i sindaci di Aosta che molto hanno fatto per la città e sono stati membri dell’Ordine. A titolo di esempio i sindaci Bruno Favre e Rémy Chevalier che insieme approvarono e realizzarono il filtro sul Buthier per dare l’acqua potabile ad Aosta, Vincent Berguet che portò l’acqua di sorgente in città e l’elettricità e che realizzò i giardini pubblici davanti alla stazione ferroviaria.
Sono esempi, sostiene il delegato Giovanni Girardini, «Che devono guidare i cavalieri di oggi ad avere lo stesso loro spirito di servizio e di dedizione alla società civile locale».
Sottolineando che fare parte dell’Ordine non deve essere visto come un privilegio o come una posizione elitaria, ma come l’occasione per dedicarsi agli altri, Giovanni Girardini annuncia con fierezza che la delegazione valdostana è una di quelle dove la presenza femminile è più significativa e sottolinea come questa cosa, insieme al drastico abbassamento dell’età media delle dame e dei cavalieri, debba essere considerata come una grande opportunità per il futuro.
«Femminilità e giovinezza - sostiene ancora il delegato Giovanni Girardini - non potranno che rendere migliore l’incidenza del nostro operato».