Il furto legalizzato delle terre collettive e la tragica fine di Agitu Ideo Gudeta

Il furto legalizzato delle terre collettive e la tragica fine di Agitu Ideo Gudeta
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Agitu Ideo Gudeta: la storia di questa coraggiosa e fiera donna etiope - fuggita dalla violenza dell’Africa e qui da noi raggiunta dalla violenza dell’Africa, perché una delle principali problematiche di quel continente è proprio la diffusa cultura della violenza, che si esprime in quasi tutte le sue Nazioni traendo origine prima di tutto dalla sottomissione del genere femminile a quello maschile - terminata con il suo atroce delitto, oltre che con la vigliacca profanazione del suo corpo ormai agonizzante, contiene un capitolo che ci riguarda tutti da tempo, e che ancora di più avrà importanza nel prossimo futuro. Agitu Ideo Gudeta dopo aver conseguito la laurea in sociologia in Italia, era ritornata in Etiopia dalla nonna per lottare contro l’accaparramento delle terre (e la conseguente cacciata dei contadini locali) ed il loro sfruttamento da parte di multinazionali, ottenuto qui come altrove con l’assenso governativo. Per questo suo impegno si era ritrovata perseguitata dal governo della sua patria il cui Primo Ministro di allora fu sempre accusato anche di violazioni dei diritti umani e di violenze contro i suoi oppositori. Inoltre fu proprio in quegli stessi anni che vennero imprigionati numerosi giornalisti ed attivisti, ed altrettanti furono quelli costretti all'esilio. Minacciata di morte, e a rischio di essere arrestata, fu costretta a fare ritorno nel nostro Paese. La sua lotta fu dunque contro il “land grabbing”, cioè contro il furto legalizzato di terre ad uso collettivo da parte di multinazionali come si è già detto, interessate agli enormi profitti derivanti da questo agribusiness tramite coltivazione intensive, e da diverse Nazioni, in primo luogo la Cina, seguita da Arabia Saudita, India, Giappone e tante altre, anche occidentali come gli Usa. In pratica molti di quei Paesi che hanno da tempo superato la capacità di nutrire con le loro risorse a causa dell’aumento incontrollato delle loro popolazioni si garantiscono lo “status quo”, cioè il poter mantenere delle economie e delle dinamiche sociali ed ambientali insostenibili, accaparrando enormi estensioni di terre e grandi quantità di risorse, da altri generalmente già molto poveri, le cui popolazioni locali, che le utilizzavano da secoli, vengono private delle basi della loro sussistenza e costrette a spostarsi. Ritorneremo su questa drammatica problematica in continua espansione, della quale tuttora poco si parla. Mi inginocchio alla memoria di Agitu Ideo Gudeta, una donna che qualcuno ha minacciato e disprezzato e che tanti hanno ammirato quando era ancora in vita.

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