Il diabete e la celiachia all’interno della scuola “Patologie che rischiano di essere sottovalutate”

Il diabete e la celiachia all’interno della scuola “Patologie che rischiano di essere sottovalutate”
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Migliorare l’integrazione scolastica degli alunni affetti da due patologie sempre più diffuse in particolare nelle fasce più giovani della popolazione: il diabete e la celiachia. E’ questo l’obiettivo del convegno on line intitolato “Celiachia e diabete nel contesto scuola”, che si terrà sulla piattaforma Google Meet mercoledì prossimo, 17 marzo, a partire dalle 15, e che è organizzato dall’Associazione Italiana Celiachia e dall’Associazione Diabetici della Valle d’Aosta. Si tratta del primo tassello di un più ampio progetto di sensibilizzazione sull’educazione dei giovani allievi delle scuole dell'infanzia e primarie alla diversità alimentare e culturale, che ha vinto il bando 2019 promosso dal Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta - Csv per la presentazione di iniziative a carattere sociale finanziate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in diversi cereali. L’unica terapia è la dieta priva di glutine, che tenga conto anche della dannosità delle tracce presenti per contaminazione accidentale.

«Diabete e celiachia sono patologie con cui bisogna convivere tutta la vita: è già difficile per gli adulti e ancora di più lo è per i bambini. - spiega la presidente dell’Aic VdA Tiziana Dujany - L’obiettivo del convegno è sensibilizzare gli insegnanti, in particolare quelli della scuola dell’infanzia e primaria, per dare un supporto agli alunni, in modo che questi ultimi possano essere accompagnati nella quotidianità. Durante gli intervalli, ad esempio, quando è importante che i bambini possano mangiare la loro merendina senza problemi, o in mensa, assicurandosi che sia garantita l’assenza di contaminazioni. E’ fondamentale fare passare il messaggio dell’accettazione della diversità alimentare ed evitare il rischio di sottovalutazione di queste patologie. Il convegno di mercoledì avrà una durata di tre ore e comprenderà una parte medica, una dietetica e una relazionale e didattica».

Esiste uno stretto legame tra diabete, celiachia e problemi endocrinologici. Nella popolazione in generale vi è una scarsa conoscenza della malattia diabetica e soprattutto della differenza tra il diabete di tipo 1 (per predisposizione autoimmune) e di tipo 2 (per alimentazione scorretta, tipico dell’età senile).

«In Valle d’Aosta già da anni sono attivi corsi per la formazione degli insegnanti relativi al diabete, proposti dal reparto di Pediatria dell’ospedale Beauregard. - sottolinea la presidente dell’Associazione Diabetici Valle d’Aosta Antonella Ielasi - In quel contesto viene spiegato ai docenti come gestire la parte medica della patologia, come intervenire in caso di ipoglicemia o di iperglicemia. Quello che noi puntiamo ad approfondire sono invece gli aspetti pedagogici ed empatici. Io compirò 34 anni a settembre e ho il diabete da 2: posso confrontare come era la mia vita prima e come è adesso; so come ci si sente quando si sta male per una crisi ipoglicemica ed è qualcosa che non è paragonabile con una sensazione di una persona in salute: è come se mancasse la benzina nel motore e a volte ci vogliono diverse ore perché la “macchina” riprenda a funzionare correttamente. E’ per questo che è importante che gli insegnanti capiscano che ogni bambino è diverso. Qualche tempo fa una bimba mi aveva raccontato che la maestra non aveva creduto al suo malessere e le aveva comunque fatto sostenere una verifica: queste cose non devono accadere e per questo è necessario fare un lavoro a livello empatico».

Il problema del diabete di tipo 1 è sempre più diffuso nella popolazione infantile. «Ormai si parla di pandemia con numeri che sono quintuplicati negli ultimi 50 anni. - chiarisce Antonella Ielasi - In 9 anni ad Aosta si è passati da una decina di casi a oltre 40. E’ fondamentale diffondere informazione su questi argomenti, in particolare in un contesto come quello scolastico».

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al referente regionale per il progetto, la pedagogista Paola Florio, al numero 328 8398122 oppure inviare una mail a segreteria@aicvda.it.

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