Il deputato Franco Manes bacchetta il governo «Intollerabile aumentare le tasse ai frontalieri»
"Fare cassa sui lavoratori non è la soluzione". Lo sostiene il deputato valdostano Franco Manes puntando il dito contro l'articolo 50 della bozza della legge finanziaria proposta dal governo, in approvazione a fine anno, che vuole tassare i lavoratori frontalieri. La misura "graverà sui frontalieri per una cifra media a testa tra i 3mila e i 4mila euro l'anno", spiega Franco Manes, ricordando che "come deputato di una terra di confine" era già intervenuto sul tema. "A maggio 2023 la Camera aveva approvato un ordine del giorno a firma mia e del collega Dieter Steger, che chiedeva al governo di prevedere incentivi per i territori di confine per agevolare i lavoratori frontalieri a rimanere nelle proprie regioni di residenza, anche attraverso una defiscalizzazione- afferma-. Purtroppo nella finanziaria che sarà approvata a fine anno, non vengono previste risorse in tal senso, anzi".
Con questa scelta, il governo vuole "incentivare i professionisti della sanità a rimanere su territorio italiano", prosegue il deputato valdostano, sottolineando che "i lavoratori frontalieri pagano già le tasse alla Svizzera, tasse che poi vengono ristorate ai nostri comuni e alla nostra regione". Per Franco Manes, "non è di certo prendendo dai lavoratori (frontalieri) per dare ad altri lavoratori (sanitari) che si risolverà il problema delle competenze in fuga".
La questione è anche più complicata di ciò che sembra: "Per le regioni frontaliere come Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige-Sud Tirol, in barba alle disposizione normative relative ai 20 chilometri, per il Mef e l'Agenzia delle entrate, non tutti i Comuni vengono considerati transfrontalieri, anche se situati all'interno della distanza prevista, come si può evincere meglio nell'allegato 1 della convenzione pubblicata in Gazzetta ufficiale", spiega il Deputato, ritenendo ritiene tutto ciò "intollerabile". E conclude: "Per questi motivi, come componente delle minoranze linguistiche, in maniera coordinata anche con altri parlamentari stiamo preparando un question-time in commissione al fine di avere dal ministro competente chiarimenti e rassicurazioni".